Ho fatto un salto al Raffles place, l'area su cui il "fondatore" della colonia aveva deciso di costruire il centro finanziario e commerciale della città. Fu edificato a partire dal 1822 su terra "rubata" al Singapore river e porta il nome attuale dal 1858, in memoria del suo ideatore.
All'interno della sottostante stazione della metropolitana sono appesi alle pareti foto e dipinti che ritraggono la piazza così com'era agli inizi del secolo scorso. I palazzi e le strade assomigliano a quelli di una vecchia città europea. Bellissima.
Negli ultimi decenni gli edifici delle case commerciali, delle banche e dei negozi sono stati abbattuti - spiega orgogliosamente un'indicazione turistica - e al loro posto sono stati eretti alti grattacieli. Della vecchia piazza non resta ormai che il nome, quello di un uomo che in queste recenti realizzazioni riconoscerebbe poco o nulla del suo progetto, pure ambizioso.
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
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