lunedì 3 novembre 2008

Quello del globo (ridotto a 2000 caratteri) - Kuala Lumpur, Malesia

Quello del globo, ecco chi era! L’avevo sniffato da qualche secondo, l’olezzo pungente sbucato come un fungo tra gli aromi di spezie nel bazar di Kuala Lumpur. La folla si apre scorrendogli attorno come flutti di fiume attorno a un isolotto, ma il globo, quello scudo che lo circonda, lo scopri col naso e non con gli occhi.

Si avvicina al tuo tavolo con l’espressione di un pazzo che per passare inosservato si finge rimbambito. Allunga la mano come per toccare un alieno. Ti accorgi che d’istinto sei entrato in apnea, mentre alzi di scatto lo sguardo dal libro, poi ignori anche lui come chi l'ha preceduto. Ma quando cerchi il segno che hai perduto, con la coda dell’occhio continui ad osservarlo mentre percorre il marciapiedi con passo strascicato.

Ti chiedi se quell’espressione da matto o deficiente gli stia incollata al muso in maniera permanente o se se la scrollerà di dosso con la stessa lentezza con cui ritira la mano che ha chiesto l’elemosina. Lo osservi ipnotizzato col dito sul libro, dimenticato su una riga che non c’entra nulla, mentre col movimento di un robot antiquato lui gira il collo e punta il pavimento. Raccoglie qualcosa con l’agilità di un vecchio, tu pari la zaffata con l’airbag delle guance e ti chiedi al contempo cosa avrà trovato; che se ne farà di una carta di caramella, di un mozzicone o di un tappo di bottiglia?

Poi l'osservi mentre scruta l’oggetto: se non sapessi già che quello sguardo allucinato è l'espressione naturale con cui compie ogni suo gesto, sospetteresti che tra le dita regga l’artiglio di un mostro. Abbassa la mano e ti fissa sbalordito, ma sai che non sei tu ciò che sta osservando. Quindi riparte con la solita flemma, trova un cestino e vi getta il rifiuto.


Ora la bocca si è aperta pure a te. Ti riprendi di scatto e ti irrigidisci sulla sedia, frughi nella tasca e gli dai qualche spicciolo.

Quello del globo puzza di brutto. Credo che una doccia non l’abbia mai fatta, ma alla pulizia della sua città sembra tenerci parecchio.

Foto Kuala Lumpur, di Fabio Pulito

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