Mario, argentino, cresciuto a Barcellona, viaggia con passaporto italiano. Passa senza difficoltà dall'accento di Baires a uno spagnolo “di qualche posto nel nord”. Ma lo sguardo con cui ti ascolta è tutto porteño, tano porteño, con un sorriso integrale di labbra, denti e occhi appeso a quelle sopracciglia folte e tese.
È ingegnere chimico e sta cercando lavoro, per l'ennesima volta. Andrà a Singapore e passerà al setaccio le agenzie di head-hunting per professionisti nei settori tecnologici. È tranquillo, così come lo sono - quasi sempre - anch'io. Non è vittima del panico generalizzato che ci circonda, né lo capisce. Ma forse siamo soltanto due incoscienti.
Poi, con la bottiglia di Leo del 7/11 che gli sgocciola in mano, la spara: “Ti dirò di più, Fabio. Ho un gruppetto di quattro, cinque amici. Grandi amici, amici veri. Uno di loro ha un buon lavoro: rispetto, salario, promozioni, responsabilità. È contento. Tutti gli altri, il lavoro che hanno, dovrebbero averlo già lasciato”
A proposito ricordo una bella volèe di Viridiano, un altro amico, sempre aggrappato tra un contratto e l'altro pure lui: “...di che preoccuparsi Fabio? Siamo una generazione di precari...”
Carla di ritorno da un viaggio a New York mi scrive un'email. La farcisce con una ciliegina deliziosa: “ecco, in poche parole posso dirti che non mi rappresenta molto come città...io sono più da Siviglia...sono una donna tapas...poco e di tutto...lì di poco c'è troppo...mi hai capita?" Ti ho capita sì. E io invece sono uno che quando visiterà New York non riuscirà a non osservarla col filtro del passato, attraverso gli occhi di Fitzgerald e Henry Roth, di Warhol, Scorsese e F. D. Roosevelt. Uno che vive l'oggi con l'entusiasmo (e l'immaturità) di un bambino, ma un bambino dei tempi di suo nonno.
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
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