Nella notte le maglie rosse avevano ancora in mano alcuni punti nevralgici del centro e della periferia.
Dopo aver contenuto la situazione per più di mezza giornata, qualche ora prima dell'alba la polizia e l'esercito hanno dato il via all'offensiva. La battaglia più violenta ha avuto luogo all'incrocio di Din Daeng, non lontano dallo snodo del Monumento alla Vittoria. Le forze dell'ordine hanno usato gas lacrimogeni e hanno sparato in ara. Ci sono stati dei feriti da ambo le parti.
I rossi accusano gli agenti e i soldati di aver utilizzato armi da fuoco contro i manifestanti ma il governo ha negato categoricamente. Dagli ospedali non sono giunte notizie relative a decessi.
È pomeriggio ed io esco a vedere che succede, anche se Olivier, un amico francese, mi ha appena fatto sapere che l'accesso alle zone calde è sbarrato, i tassisti si rifiutano di varcare alcuni limiti probabilmente resi noti dalle autorità e molti servizi di trasporto pubblico sono stati sospesi, così come quasi tutti gli eventi organizzati in occasione del Songkran.
Nel resto del paese si fa a gavettoni, qui a Bangkok volano sassi e i proiettili dei lacrimogeni.
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
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