(Estate 2005)
È verde, accelero e mi infilo tra le auto. Passato l'incrocio noto qualcosa a sinistra: figure in movimento formano un mucchio fluido, da cui si stacca un poliziotto che sorridendo mi dà l'alt. Do un altro giro di polso ma in senso contrario, parcheggio il motorino e mi preparo alla scenetta.
È verde, accelero e mi infilo tra le auto. Passato l'incrocio noto qualcosa a sinistra: figure in movimento formano un mucchio fluido, da cui si stacca un poliziotto che sorridendo mi dà l'alt. Do un altro giro di polso ma in senso contrario, parcheggio il motorino e mi preparo alla scenetta.
L'agente pacioccone continua a sorridere, mi chiede la patente e poi indica il casco. Mentre penso che ha ragione osservo il traffico che scorre: una marea di motorini trasportano sacchi di granaglie, elettrodomestici, cani, gatti, polli, intere famiglie, inclusi nonni e marmocchi, con le chiome corvine che turbinano al vento. Hanno tutti un casco, ben assicurato al manubrio, oppure ad un gancetto che sta sotto la sella.
Sorrido pure io mentre annuendo l'ascolto: "Devi andare in stazione e pagare cinquecento baht, ci porti la ricevuta e ti ridiamo il mezzo". Dovrei prendere un taxi per andare a pagare, poi prenderne un altro per tornare al posto di blocco. "Devo restituire la moto al negozio del noleggio, non ho molto tempo, potrei pagare qui?". Il poliziotto ridacchia, fa il finto imbarazzato e dopo cinque secondi mi chiede duecento baht. "Facciamo cento e non ne parliamo più?" Ride di nuovo, si guarda attorno, intasca la banconota e mi fa pure un predicozzo: "La prossima volta, allacciamo quel casco!"
Foto di Fabio Pulito
Foto di Fabio Pulito
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