Passeggio in una strada affollata di turisti. Un crocchio si accalca attorno ad un banchetto. Mi avvicino per vedere di cosa si tratta: sono i soliti gruppetti di nuovi arrivati che fissano sbalorditi degli insetti fritti. Su vassoi separati, impigliati per le zampe, ci sono grilli e cavallette, oltre a scorpioni e larve. Dei giovani cinesi assaggiano un grasshopper: lo reggono per una zampa come se fosse incandescente e lo masticano timorosi, un millimetro alla volta.
All'altro lato del banchetto ci sono degli occidentali. Un ragazzo palestrato si infila in bocca uno scorpione, mentre delle amiche eccitate gli scattano una foto. Con delle smorfie fa capire che lo spuntino gli fa schifo, ma lo fa a brandelli come se fosse un tacchino. Azzanna una chela, la mastica in fretta, poi la manda giù mentre pompa i pettorali. All'inizio l'ambulante sorride divertito, ma l'armonia della scenetta si è quasi esaurita.
I ragazzi occidentali sono ubriachi fradici. Un biondo sconvolto infila la mano nel banchetto, afferra dei grilli e li spinge in bocca al nerboruto. Lui ne mangia uno e poi chiude le labbra ma il biondo non si arrende e gli schiaccia gli altri in faccia. Poi apre il palmo e fa una smorfia di disgusto mentre osserva la poltiglia di zampe, ali e corazze. Quindi senza pensarci li rimette nel vassoio. Il thailandese a questo punto è molto infastidito ma non osa rivolgersi ai turisti occidentali. Li osserva imbarazzato e poi accenna un sorriso che non ha nulla a che fare con il divertimento.
I cinesi sbigottiti fanno due passi indietro, i thailandesi reggono a braccia tese il carrello a cui sta aggrappato il gigante il cui stomaco ha ceduto. Abbassa la testa e tossisce con violenza, mentre le sue amiche inorridite non sanno più che fare. Poi comincia a vomitare pezzetti di scorpione e finalmente l'amico biondo lo allontana dalla scena.
La gente è schifata, i thailandesi imbarazzati, io sono irritato perché so che queste scene nuocciono alla reputazione degli stranieri in città. Questa via è frequentata da alcuni bulli del posto che ho visto fare gli sbruffoni con dei turisti innocenti. Come tutti gli imbecilli sono sempre inopportuni, ma non riesco a trattenere la tentazione di augurarmi che sbuchino all'improvviso da uno dei vicoli bui e prendano a calci nel sedere questi sciocchi ubriaconi.
Il forzuto è schiacciato dai conati contro un muro, qualcuno gli sta attorno e gli dà pacche sulla schiena. Dei nuovi clienti arrivano al banchetto e io mi sono già pentito di quell'ignobile pensiero. Giro le spalle a quella scena pietosa, poi salgo le scale che portano ad un locale dove un complesso rock sta suonando dal vivo.
Dopo mezza birra e un assolo di basso riesco finalmente a pensare a qualcos'altro.
(Foto di Takoradee, da wikipedia.org)
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento