Riporto qui una poesia di William Stabile, un amico, scrittore, poeta e viaggiatore. I versi di William sono rubini birmani, in questa miniera di spezie, giungla e sudore. È un onore averlo qui.
Durante un viaggio a Panama nel 2003, seduto su uno sgabello al bancone di un bar, William scrive le prime strofe su un pacchetto di sigarette. Brandelli dei suoi viaggi stanno sparsi in queste pagine. Cercateli.
Durante un viaggio a Panama nel 2003, seduto su uno sgabello al bancone di un bar, William scrive le prime strofe su un pacchetto di sigarette. Brandelli dei suoi viaggi stanno sparsi in queste pagine. Cercateli.
La grande signora
"La poesia è l'unica prova concreta dell'esistenza dell'uomo", Luis Cardoza y Aragòn
Corteggi l'angolo assolato,
molto vicino al muro teso ad arco
della Plaza de Toros.
Al pomeriggio, la fascia di sole fa la strada bianca
che sfetta verso il mare.
Pietre, negli alveoli spugnosi di sapienza miliare
rimuginano sulle parole, lamentano caldo
e sudano storie: nel milleduecentonovantadue,
Sancho IV El Bravo ributtò indietro i Mori.
Non conosceva il damerino di Granada
sparato dai franquisti
che andava a spasso in campagna
con un agave come polipo pietrificato sulla testa.
Non sapeva che oggi, a Tarifa,
i ragazzi strizzano il vento dalle vele
e si aggrappano alle tette.
Ma, contro di te, fu già violenza,
Gran Signora.
E ora,
.................................VIVI POETA
Tu, Comandante del Tempo.
Vivi nella Palma,
nella foglia iperbolica,
piuma d'indiano Kuna che non sei
e mai diventerai.
Proclama la Palma unica regina del Movimento.
Le foglie di ditate lance come guardiani in fila
la proteggeranno.
E allora,
.................................VIVI POETA
....Tu, Interprete del Tempo.
Vivi nel granello di sabbia aggrappato, che esiste
come testimone del piede impastato in acqua e sale
e nel campo di crateri
asterischi che la pioggia sventaglia sulla carta
quando spiega la pagina della spiaggia
dove l'onda si scartoccia sulla roccia
come dita su fogli fino all'orlo della mappa di mare
......e là,
il tronco-virgola della palma
dalla schiena di placche dinosauriche
nel vento annuisce ai bordi,
e il tempo che lascia buchi
sono segni che la rafforzano, e
Ti fanno albero.
E allora,
.............................VIVI POETA
Tu, Estremo Principiante.
Vivi nella chela di granchio spezzata
che la risacca ignora sulla battigia
mentre ti regoli come il marinaio, disegni un grafo
e segui le Stelle fisse:
la Poesia è per Te un pensiero costante.
E allora,
.....................................VIVI POETA
Vivi in questa Playa de Los Lances
dove l'acqua dell'Oceano si fa secca
come lingua di stagno,
e lecca le ferite della sabbia dove c'è un dolore,
mentre l'uomo arcua la schiena nel vento
e diventa Icaro.
....................................POETAPOETA
Riconosci?
...............................Sei Tu, tutto questo!
...........................................................VIVI
Vivi nella foglia del banano sospesa;
la carezza dolce, librata di una mano
su una monadica bolla d'aria.
Vivi nella cirimoia: carciofo abortito,
e nell'ibisco, campana blasfema
erotica di porpora.
..............................POETAPOETA
...................................................VIVI
Prendi atto, finalmente.
Non aver paura dei Grandi
Tu, vivi in questo e in quello
e in loro.
E quando sentirai il serpente avviluppato di un otto
appeso ad un uncino muoversi dentro,
e messo in vetrina da un macellaio scozzese
ti osserveranno, infimamente,
- o il grumo di sangue sul bordo della Sua gonna -
allora, la Gran Signora ti avrà salvato.
Il sistema non ti masticherà
con mascelle da cammello.
Sarai contundente, ma alleggerirai la trama del tessuto
con il rastrello sul velluto
per purificarlo fino in fondo
da ogni impurità.
Sentirai il bello di tutto ciò.
Sai che il tuo dono è altro:
starle in grembo.
E solo per un attimo sarà al mattino
acido petrolio di Marmite da spalmare, e al lavoro
colletti sporchi piegati male.
I calzini corti, nei treni, che rovinano sotto la giacca
non ti toccheranno.
La Gran Signora e Tu, poeta,
vi guarderete negli occhi,
finalmente nudi,
seduto sulle sue ginocchia.
Tua è l'estasi.
Ti sarai spogliato del vestito sudicio
che ti metti addosso:
"perché se non sei poeta non sei nulla"
inganno del sentimento per il quale ti dividi:
infili le staffe e attraversi a cavallo la pampa,
pretendi di dar fuoco con acqua australe all'erba coirón,
perché il cuore dei sentieri (non segnati)
batte a spirale (con un tam tam) sulle Ande,
e la pietra focaia si nasconde
per essere cercata.
E sarà giusto così...
...................................................VIVI POETA
Sei Tu, tutto questo!
Fai qualche proposta concreta
alla progressiva svolta della cuspide
che l'arco moresco fa
e dalla maiolica araba laccata di blu
dove questo porto ai confini
rispecchia un futuro incerto nei giardini.
Foto e testo della poesia da Blanc de ta nuque, introduzione di Fabio Pulito
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