È di nuovo inverno, dicembre, Natale. L'atmosfera ci avvolge con luci e festoni, le musichette di rito, la neve finta sui vetri. Ragazze in minigonna con cappelli di feltro distribuiscono i volantini di una nuova discoteca, mentre nel ristorante le note di White Christmas si intrecciano col soffio dell'aria climatizzata. Un Babbo Natale suona un campanaccio per attirare clienti in un supermercato. Si ferma un attimo, poggia la campana, alza la barba e si asciuga il sudore. Il Natale ai tropici sembra spaesato, confuso tra lingue e riti diversi; e tu fendi l'afa cercando l'ombra, tra turisti in ciabatte e occhiali da sole.
Immagine: "Merry Old Santa Claus" di Thomas Nast, illustrazione dell'Harpers weekly, 1 gennaio 1881
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
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