I centri commerciali hanno installato gli alberi. Plastica su acciaio, e un'idea di abete. A migliaia si aggirano in questi boschi fittizi: macchine compatte, reflex, treppiedi. Domani aprite Facebook e digitate "Bangkok". Centinaia di profili, pagine di foto: truppe di thailandesi, expat e turisti, sorridenti, pensierosi, o addirittura annoiati, in posa dinamica davanti ai coni di fuffa.
Poco più in là però c'è un angolo intoccato, i santuari di Buddha e del dio Ganesh. I fedeli a strati accendono l'incenso, congiungono i palmi, meditano, pregano, dopo qualche minuto aprono gli occhi e se ne vanno. A pochi metri di distanza due rituali di massa. Sono sequenze ripetute, imitate, all'infinito. Ma non ci si può ingannare, una differenza li separa: la differenza che passa fra tradizione e moda.
Foto: famiglia con giocattoli davanti all'albero di Natale, Griffith & Griffith, Filadelfia, 1897.
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
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