Muscolosi, belli, con pettinature alla moda. Volteggiano e ballano con potenza ed eleganza tra ragazzine e turisti che sorridono e fanno foto. È il loro palco, il loro momento, il loro pubblico, il loro spettacolo. Quando uno dei dancers ha completato un numero si rivolge ai compagni, fa un gesto, una smorfia. È una piccola ipocrisia, una non-ammissione di colpa: l'esibizione è negata, camuffata da prova.
O forse è soltanto il loro imbarazzo atavico, mascherato con spacconeria da film americani.
Foto "Breaking the street", breakdance a Kuala Lumpur, di NTLam (CC), da flickr
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
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