Sto leggendo un libro e sorseggiando un americano in un bel caffè nel centro città. Dei gay di Bangkok sono seduti alcuni tavoli più in là e chiacchierano distrattamente. La mia conoscenza del thailandese, abbastanza scarsa in realtà, è sufficiente per cogliere l'argomento della loro conversazione: stanno dicendo che lo straniero seduto laggiù per i fatti suoi è carino.
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
venerdì 24 febbraio 2012
venerdì 17 febbraio 2012
Perché viaggiamo?
Tipi opposti di turisti (o viaggiatori?) che farei volentieri a meno di incontrare: quelli che girano il mondo per dimostrare (più che altro a se stessi) che il loro paese alla fin fine è il posto migliore, senza nemmeno dare una chance a quello che stanno visitando, e quelli che spesso amano qualsiasi paese che visitano più del proprio, anche se la sporcizia, la violenza, l'ingordigia, il razzismo, la corruzione, la povertà e l'ingiustizia che possono trovarvi sono aspetti che non tollererebbero mai a casa.
A parte la mancanza di equilibrio e di onestà intellettuale...che enorme spreco di risorse! Se hanno già deciso, perché non se ne stanno fermi nel posto a cui hanno assegnato il premio prima ancora che la gara cominciasse, a godersi la chiarezza cementata delle loro idee, risparmiando così un sacco di tempo nonché i soldi dei voli, degli alberghi, dei ristoranti, dei tour e delle guide?
Oltre alla conferma delle nostre aspettative, nei viaggi non dovremmo anche cercare il piacere della scoperta?
A parte la mancanza di equilibrio e di onestà intellettuale...che enorme spreco di risorse! Se hanno già deciso, perché non se ne stanno fermi nel posto a cui hanno assegnato il premio prima ancora che la gara cominciasse, a godersi la chiarezza cementata delle loro idee, risparmiando così un sacco di tempo nonché i soldi dei voli, degli alberghi, dei ristoranti, dei tour e delle guide?
Oltre alla conferma delle nostre aspettative, nei viaggi non dovremmo anche cercare il piacere della scoperta?
mercoledì 15 febbraio 2012
Ladri di motociclette (o meglio, la loro assenza) - Pattaya, Thailandia
Alcuni anni fa a Milano qualcuno rubò uno scooter che mio fratello aveva comprato pochi giorni prima. Era parcheggiato all'interno di un cortile, la porta che dà sul marciapiedi chiusa a chiave, legato a un palo con catena e lucchetto carissimi e inviolabili.
In Thailandia parcheggi il mezzo dove vuoi e a qualsiasi ora, blocchi semplicemente lo sterzo (ma potresti anche non farlo), lasci il casco nel cestello e magari un sacchetto della spesa appeso al gancetto. Torni varie ore dopo o il giorno successivo e il tutto è ancora lì.
venerdì 10 febbraio 2012
Turisti, viaggiatori o semplicemente confusi?
Mi è capitato più di una volta di incontrare in Asia qualche occidentale che si offendeva a sentirsi dare del turista.
"Ma perché, per caso vivi qui?"
"Ma perché, per caso vivi qui?"
"No..."
"Quindi che fai?"
"Viaggio."
"E come ti definiresti, se non turista?"
"Viaggiatore!"
"Ah beh..."
lunedì 6 febbraio 2012
La gabbia e la giungla
Alcuni mesi fa ho scritto un pezzo intitolato Resta fuori dalla gabbia. L'avete letto? Complimenti! Siete una delle quattro persone sulla terra che l'ha fatto. Non l'avete letto? Ovviamente la cosa non mi sorprende. Se vi interessasse comunque siete ancora in tempo per unirvi allo sparuto gruppo, basta cliccare qui. E' molto breve e l'avevo scritto quasi come fosse una poesia, o forse una filastrocca. Non è il mio campo, ma mi ci sono divertito. Ora però vorrei approfondire l'argomento, in maniera più prosaica.
Cos'è la gabbia? Vediamo. Credo sia una struttura culturale, tradizionale, materiale, di costumi e punti di vista in cui normalmente veniamo cresciuti. Quando diventiamo adulti i suoi elementi sono ormai incastonati nella nostra mente e, come se ce ne fossero state somministrate dosi sempre crescenti, ne siamo diventati dipendenti.