Sto leggendo un libro e sorseggiando un americano in un bel caffè nel centro città. Dei gay di Bangkok sono seduti alcuni tavoli più in là e chiacchierano distrattamente. La mia conoscenza del thailandese, abbastanza scarsa in realtà, è sufficiente per cogliere l'argomento della loro conversazione: stanno dicendo che lo straniero seduto laggiù per i fatti suoi è carino.
Sono ricchi, sofisticati, vestiti bene e si esprimono con stile. Lo straniero a cui si riferiscono sono io. Forse dovrei essere lusingato - e in un certo senso, alcuni giorni dopo, seduto nella mia stanza, da solo, pensandoci mentre scrivo, in effetti lo sarò - ma devo ammettere che sul momento sono un po' incazzato. Sono un uomo eterosessuale e, porca vacca...perché devono essere proprio loro a guardarmi e commentare mentre le sventole che stanno sedute qui di fianco da quasi un'ora non mi hanno nemmeno notato?
Sono ricchi, sofisticati, vestiti bene e si esprimono con stile. Lo straniero a cui si riferiscono sono io. Forse dovrei essere lusingato - e in un certo senso, alcuni giorni dopo, seduto nella mia stanza, da solo, pensandoci mentre scrivo, in effetti lo sarò - ma devo ammettere che sul momento sono un po' incazzato. Sono un uomo eterosessuale e, porca vacca...perché devono essere proprio loro a guardarmi e commentare mentre le sventole che stanno sedute qui di fianco da quasi un'ora non mi hanno nemmeno notato?
Volendo utilizzare uno strumento dissacrante, auto-lesionista e - in modo un po' sinistro forse - anche spiritoso per capovolgere la situazione arrivo addirittura a pensare di provarci con un roboante peto. Ma dopotutto questa è la Thailandia, un paese piuttosto superstizioso, e dal momento che quelle ragazze non sembrano proprio essere in grado di vedermi temo potrebbero pensare che il tonante e puzzolente ordigno sia stato sganciato da un fantasma acquattato sulla mia poltrona (*).
Se il tuo obiettivo non è quello di essere lasciato da solo in un posto i peti sono sempre una cattiva strategia: in questo caso per esempio mi farebbe soltanto perdere il rispetto di quei simpatici omosessuali, senza fornirmi in cambio alcun vantaggio in tema di sventolone.(*) Potete leggere un'altra storia di superstizione, spiriti e fantasmi in Thailandia qui.
2 commenti:
In Italia non conoscevo nessun gay, qui in Messico invece ce ne sono tanti e alcuni sono diventati miei amici.
Al principio la sensazione è strana ma poi ci si fa l'abitudine. Cucinano bene, sono eleganti, di buona cultura e non competono per le ragazze che attirano a frotte.
Dario, sembra il profilo dell'amico ideale!
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