Alloggio in un albergo fighetto, che ovviamente non pago io. Non è certo un hotel di lusso ma è buono abbastanza per farmi sentire uno scroccone. Anche un po' fuori posto alle volte, come se fossi l'oggetto di uno scambio di nomi. Accadeva soprattutto all'inizio in realtà, perché purtroppo agli standard superiori ci si abitua in fretta e certi privilegi si comincia a darli presto per scontati. Fa niente, non c'è rischio di danni permanenti: fra pochi giorni la pacchia finisce, si salta giù dal comodo materasso coperto con lenzuola vellutate e cuscini soffici e si torna a masticare la polvere, quella sollevata dalle suolacce che pestano il duro manto stradale. Beh, insomma, si fa per dire, tanto per darci un paio di pennellate di vivido melodramma.
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
giovedì 29 marzo 2012
giovedì 22 marzo 2012
Gelo tropicale - Kuala Lumpur, Malesia
Freddo. Sembra incredibile, ma ho davvero freddo. E mi succede spesso: essere costretto a ripararmi dal gelo in una città in cui per gran parte del giorno, dodici mesi all'anno, la lancetta del termometro traballa sfiancata sopra i 30 gradi.
No, non sono in preda a un violento attacco di febbre tropicale. Il fatto è che a Kuala Lumpur per qualche ragione che mi sfugge vige l'abuso dell'aria condizionata. Mi chiedo perché. Sarà il terrore atavico del clima equatoriale? La scelta alquanto discutibile di uno status symbol? Differenze sostanziali nella percezione del calore tra me e la popolazione locale?
Il tragitto in metropolitana dall'albergo al centro di formazione è corto, soltanto tre fermate, non più di dieci minuti. Eppure se non adotto tattiche da manuale per spedizioni polari rischio di uscire dal vagone muovendomi con il passo impacciato e simmetricamente zoppo del pinguino. O peggio, spanciato come un tricheco maschio adulto.
Il tragitto in metropolitana dall'albergo al centro di formazione è corto, soltanto tre fermate, non più di dieci minuti. Eppure se non adotto tattiche da manuale per spedizioni polari rischio di uscire dal vagone muovendomi con il passo impacciato e simmetricamente zoppo del pinguino. O peggio, spanciato come un tricheco maschio adulto.
lunedì 19 marzo 2012
Fierezza mal riposta
Fieri di una nazione, di un ceppo culturale, fieri di una fede, fieri di questo, fieri di quello, fieri, fieri, fierissimi! Ma fieri perché poi? Per quale motivo dovrei essere fiero di essere italiano? O europeo, o veneto o bianco per quel che può contare? Cosa giustifica l'orgoglio per l'appartenenza a una nazionalità, a un gruppo etnico, a una regione piuttosto che a un'altra?
Un attimo, non abbiate fretta a liquidare la faccenda...questo non vuole assolutamente essere un intervento buonista, politicamente corretto o cerchiobottista. Atteggiamenti che non mi interessano affatto. Che spesso anzi mi infastidiscono pure. Ho parlato di europei e di bianchi ma ovviamente le domande che rivolgo a me stesso se le possono fare tutti. Perché un individuo dovrebbe sentirsi fiero di essere americano, pechinese, nero, musulmano? La questione è esattamente la stessa.
Un attimo, non abbiate fretta a liquidare la faccenda...questo non vuole assolutamente essere un intervento buonista, politicamente corretto o cerchiobottista. Atteggiamenti che non mi interessano affatto. Che spesso anzi mi infastidiscono pure. Ho parlato di europei e di bianchi ma ovviamente le domande che rivolgo a me stesso se le possono fare tutti. Perché un individuo dovrebbe sentirsi fiero di essere americano, pechinese, nero, musulmano? La questione è esattamente la stessa.
mercoledì 14 marzo 2012
Bigoli nel mondo
Viaggiando capita spesso che la curiosità prenda il sopravvento sulla cautela. Ecco allora che ci mettiamo a provare, osare, sperimentare. Magari rischiamo e ci cacciamo pure nei guai. Forse è proprio l'adrenalina che il guaio sintetizza il fattore X che rincorriamo. Altre volte invece, un po' stanchi delle sorprese dopo le prime settimane di avventura (mai annoiati però), cominciamo a scandagliare i luoghi alieni a caccia di angoli più familiari, dove le complicazioni della vita da straniero vengono temporaneamente risolte. Lassi di tempo semplificati. Un po' finti insomma, ma sufficientemente realistici.
Quando si tratta di cibo io sono piuttosto intrepido ma ogni tanto, soprattutto se ho una cucina a disposizione e non sono costretto a servirmi dei ristoranti italiani all'estero, mi piace rinfrescare la memoria dei sapori familiari, talmente familiari in effetti da essersi quasi incollati ai cromosomi. Una versione gourmet del richiamo della foresta insomma.
Col tempo ho imparato però che esiste anche una via di mezzo. Alla fine ce n'è sempre una, no? Ad esempio cercare nella cucina straniera similitudini con la nostra. Delle affinità alimentari che plachino la nostalgia del palato alimentando al contempo il sempre vivo spirito esploratore.
giovedì 8 marzo 2012
Festa della donna: riconoscenti od offese?
8 marzo, festa della donna, anni '80, io sono ancora un liceale. Gli studenti maschi organizzano una colletta e comprano dei mazzetti di mimose da regalare alle ragazze. Decidiamo di donarne anche alle insegnanti che tengono lezione quel giorno.
La professoressa di scienze apprezza il dono. Durante la pausa poggiamo sulla cattedra i fiori per la professoressa di matematica. Quando questa entra e vede il regalo fa una smorfia strana, si rabbuia e poi, piuttosto alterata, comincia a rimproverarci per il gesto sfrontato.
mercoledì 7 marzo 2012
Risvolti imprevisti - Pattaya, Thailandia
Per quanto possa sembrare quasi impossibile temo sia già successo: il numero giornaliero medio di turisti russi a Pattaya potrebbe aver superato quello delle prostitute del posto, o così sembra, almeno in alta stagione. E apparentemente le cifre sono destinate a salire. Non so se mi spiego, stiamo parlando di Puttaya...ups, scusate, volevo dire Pattaya!
Il turismo cittadino da anni si fonda principalmente sull'ampia ed economica offerta di sesso, precisamente dai tempi della guerra del Vietnam, quando i G.I. americani venivano qui per rilassarsi, distrarsi e divertirsi.
giovedì 1 marzo 2012
Sai cos'è l'amore?
"Come on, come on, lovin' for the money, come on, come on, listen to the money talk"
AC/DC, "Money Talks"
"Forse hanno avuto ragione a mettere l'amore nei libri, forse non potrebbe esistere in nessun altro luogo"
William Faulkner, "Luce d'agosto"
"Ah, per vero amore lei intende quel fulmine che ti spacca il cuore, che non ti fa mangiare né lavorare, che ti porta di corsa a sposarti e fare figli. Il motivo per cui non l’ha trovato è che non esiste. Vede, quel tipo d’amore è stato inventato da quelli come me per vendere calze"
Don Draper, da "Mad Men" - guarda lo spezzone qui
"Ah, per vero amore lei intende quel fulmine che ti spacca il cuore, che non ti fa mangiare né lavorare, che ti porta di corsa a sposarti e fare figli. Il motivo per cui non l’ha trovato è che non esiste. Vede, quel tipo d’amore è stato inventato da quelli come me per vendere calze"
Don Draper, da "Mad Men" - guarda lo spezzone qui
In questo post mi rivolgerò ai lettori utilizzando la seconda persona plurale. E' un espediente narrativo vecchio quanto la storia della cultura occidentale. Può capitare che durante la lettura abbiate l'impressione che vi stia accusando. Ricordatevi questa cosa: se siete felicemente sposati, fidanzati, accoppiati, innamorati ancora come degli studenti alla prima cotta...allora non mi sto rivolgendo a voi. Rileggete bene quello che ho appena scritto. Per sicurezza lo ripeto: in quel caso non ce l'ho con voi! Mentre scorrerete queste righe, tuttavia, vi verrà forse in mente qualcuno di vostra conoscenza che assomiglia incredibilmente ai miei interlocutori.
Sistemato il disclaimer, possiamo cominciare.