Riporto qui un'altra poesia di William Stabile, un amico, scrittore, poeta e viaggiatore.
Ulisse
“ l’uomo senza dei é nulla ”
Nettuno a Ulisse naufrago
vento caldo tra i
rami
dell’uliveto
sull’isola
Itaca
cipressi annuiscono al
vento
e ai pentagrammi
dei cancelli cani
ululano alla luna
vento a pelo d’acqua
che sale sui declivi
e
ti viene a cercare
tra gli orti
passeggiando
tra gli orti
tra muri a secco chiusi
di pietra sull’isola
vedo l’uomo
svoltare l’angolo
chi è ?
Il cammino mi
chiamava
........................................
nulla mi ostacola se
non una figura convessa
che mi somiglia
partii…
fu il turbinio del
vento
mi resi conto
mi dettero in dote
Castalia la lingua
si disciolse in
tasselli
di sale di sole di
sabbia
che costituiva la
pelle
la prua penna
dello scafo incideva
nell’onda del
mare
piccole linee
onde di questo grande
quaderno la vita
il mare così incerto
scrive il mio verso
qual’e’ il senso
dell’onda ?
forse le penelope
palpebre
chiudersi ?
mentre a pelo d’acqua
emergono
versi e parole che
aggrumano
presso lo scoglio la
roccia
dove son significato
d’amore
*
questo continuo
controllare gli
stralli
le cime e armare
le navi salpare
partire
all’arrembaggio
sbarcare
alla prossima
spiaggia
e continuare a
nutrirsi
di felicità e
disperazione
questo lasciarsi
cadere
questo non resistere
questo essere
sconfitti
e rinascere
incessante
come il mare
forte universale
animale
come il mare la marea
-eterno fracasso
dell’onda -
sulla spiaggia
sempre sempre
sempre
*
questo continuo
ripetersi
dell’onda sulla riva
questo parlare orale
dell’onda del mare
del mare orale
della bocca dell’onda
questo linguaggio
primordiale
secco acuto minerale
del mare orale
e alla deriva questo
poter ancora alzare
gli occhi al cielo
e gridare:
cosa vuoi da me ?
non mi è rimasto
nulla
nulla
solo la vita...la mia
vita
che cosa devo capire
?
cosa ?
voglio che tu capisca
che l’uomo senza
dei è nulla
nulla
*
e poter ancora
apprezzare
fresche sul volto la
fronte
le note della pioggia
cadere
scrivere un
pentagramma
di senso
ed il corpo
totalmente
avvolto immerso
in un panno d’acqua
questa acqua tagliata
come lamina di
metallo
che brucia la pelle
e questo dire ancora
si si si
ed ancora si
mentre affondiamo
affoghiamo
si si si
sono io sei tu
Signore
piccolo piccolo
piccolo
Molto bella Ti fa sentire la insienme a Nessuno!!!
RispondiEliminaCiao mi chiamo Alessio anche io ho un blog, ti metto fra i miei blog preferiti e mi iscrivo al tuo se ti piace il mio blog fallo anche tu ciao!!
Consiglio, togli il codice di verifica ai messaggi rallenta tutto!
Grazie! In realtà i complimenti vanno all'autore, l'amico Guglielmo Stabile.
RispondiElimina