Bidè fiorentino dell'amico LMB |
Eh, purtroppo in alcuni paesi non lo fanno. Usano la carta, grattano, grattano, e poi gettano, gettano, fino a quando l'ultimo rettangolino bianco che hanno utilizzato non presenta più le classiche tracce a frenata marroni. Purtroppo alle volte hanno dovuto grattare talmente tanto che alla scomparsa dei residui di merda si è accompagnata l'apparizione sulla carta del rosso del sangue. La cute nella zona del corpo interessata all'operazione di levigatura è infatti piuttosto delicata.
A volte però l'assenza del bidè non significa necessariamente che in quel posto non ci si lavi il sedere prima di alzarsi dal cesso. Ecco appunto, sottolineo il prima. In Italia infatti per lavarci dobbiamo necessariamente alzarci, fare un paio di passi, girarci e sederci di nuovo, su una superficie di ceramica tra l'altro, che non essendo protetta dalla tavoletta di plastica in inverno può diventare fastidiosamente fredda. Il bidè in effetti non è necessariamente la soluzione migliore al problema del sedere smerdato.
Oltre alle difficoltà collegate alla manovra a cui accennavo poco fa (a me tra l'altro non va molto a genio cambiare posizione quando le chiappe sono ancora imbrattate), il bidè presenta anche altri impicci: è pur sempre un blocco di ceramica in più nello spazio già angusto del bagno, con le sue tubature, i rubinetti e i sistemi di scarico. In termini di costi e di spazio occupato non si tratta di un'ottima idea. Visitando paesi e utilizzando i loro bagni mi è capitato di imbattermi in sistemi che, magari non subito, ma dopo un po' di tempo, mi hanno convinto.
Nel S.E. asiatico - in Thailandia per esempio - utilizzano quello che io chiamo lo spruzzino. Un tubo di plastica o metallo snodabile con una pistoletta collegata all'estremità libera, sistemato sulla parete a ridosso del water. Uno non deve nemmeno alzarsi, impugna la pistoletta, sceglie la direzione del flusso che più gli aggrada e preme il grilletto. Fatto. Se il getto è troppo debole o troppo forte si può regolarne la portata agendo sul rubinetto collegato alla parete. Eccone uno qui sotto:
Lo spruzzino thailandese, versione delux |
Il tubo malesiano, versione normale |
Sempre in Asia, in alcune stamberghe economiche mi è capitato di trovare bagni in cui doccia, lavandino e water erano stipati in ambienti molto piccoli, alle volte persino allineati lungo un asse verticale all'interno di uno spazio di un metro quadrato (è il caso delle famigerate Chungking e Mirador Mansion a Hong Kong). In posti così può essere che vi tocchi utilizzare la doccia snodabile quando siete ancora seduti sulla tazza. Questo sistema, per quanto improvvisato, offre comunque la possibilità di regolare la temperatura dell'acqua.
Sempre in Malesia, presso l'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur (KLIA), dopo aver fatto la pipì, mentre stavo per uscire ho letto questo cartello incollato alla porta:
Per piacere utilizzate il bidè incorporato per lavarvi (il culo) |
Il bidè incorporato nei cessi del KLIA |
Il luogo dalle soluzioni più sorprendenti però, come spesso accade, è il Giappone. Solo lì potevano pensare di installare la tavoletta computerizzata. E' questo un sistema commercializzato dalle note case nipponiche che producono elettrodomestici, sistemi idrosanitari e impianti di aria condizionata. Si tratta di una tavoletta da cesso in plastica, con una centralina dotata di tastiera. Eccone qui una (le vecchie foto del Giappone purtroppo non le trovo, questa l'ho scattata al centro commerciale Terminal 21 di Bangkok, in Thailandia, un sito giapponesizzato):
La tavoletta da cesso computerizzata |
1) una resistenza elettrica che riscalda la superficie in plastica.
2) due getti d'acqua: uno unisex e l'altro per signora.
3) un regolatore della temperatura della suddetta acqua.
4) un getto d'aria calda per asciugare la pelle bagnata.
5) un aspiratore d'aria per eliminare i cattivi odori.
Un primo piano dei comandi |
Fate attenzione quindi: se in un paese straniero non trovate il classico bidè per lavarvi il culo e avete la tentazione di abbandonarvi a uno sfogo orgoglioso, presuntuoso e neocolonialmente snob, accusando gli abitanti di cattive abitudini igieniche, datevi prima un'occhiata attorno. Potreste essere sorpresi da sistemi persino più funzionali di quello a cui siete abituati.
9 commenti:
Complimenti Fabio quando parli di merda sei veramente divertente...secondo me hai del sangue livornese.
Divertenti quei livornesi, è un bel complimento...
Così, per informazione, in Iran lo spruzzino è come quello malese: senza pistola. Io comunque li trovo scomodi entrambi, perchè quando sono a casa o in hotel uso anche il detergente per l'igiene intima, e ho sempre qualche difficoltà a destreggiarmi tra sapone in una mano, tenere alzata la maglia con l'altra, e con una ipotetica terza mano aprire lo spruzzino. Il risultato di solito è disastroso: forse dovrei spogliarmi tutta prima di dar sfogo alle funzioni corporali... Comunque, in Cambogia ci si lava con l'acqua attinta da un catino con un mestolo di plastica. Non essendoci la carta, mi sono sempre chiesta come si asciughino i cambogiani dopo il lavaggio. Non ho ancora risolto il mistero.
Ah beh certo...quello era il metodo utilizzato in tutto il sud est asiatico fino a qualche anno fa. Anche per farsi la doccia!
Sì sì...la maglia la dovresti togliere per andare in bagno
In Cambogia sono ancora molto indietro con la toilet-tecnologia. Infatti, quando andai a un matrimonio di due giorni nella campagna cambogiana, la sera mi toccò farmi la doccia con mestolo e immenso raccoglitore d'acqua (piovana). E' stata un'esperienza interessante, soprattutto perchè il bagno all'aperto era sistemato di fianco al porcile
Sì sì, è capitato anche a me, in Cambogia ma anche in Laos, sui cui monti in inverno fa anche freddino. Allora viene fatta bollire dell'acqua che viene poi miscelata con quella fredda per ottenere la temperatura desiderata...
quando son stata in Giappone e mi son trovata seduta su quei cosi ho pensato due cose
1 ' e adesso'? con un certo sgomento
2 'cazzo. son seduta sull'enterprise e fuori di qui c'è un mondo sconosciuto'
In effetti all'inizio è un po' inquietante, poi però cominci davvero ad avere la sensazione di essere il pilota di un'astronave...
Qualcuno spieghi queste cose agli svizzeri. :(
Conosco uno svizzero che di nick ha Giambo che non ne vuole proprio sapere... :((
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