giovedì 10 gennaio 2013

Posto che vai...sistema per lavarsi il culo che trovi - con galleria fotografica

Bidè fiorentino dell'amico LMB
Ho sentito spesso degli italiani lamentarsi per aver scoperto che in alcuni paesi i bagni sono privi di bidè, scoperta che ha instillato in loro un dubbio atroce...ma quelli non si lavano il culo dopo aver cagato?
Eh, purtroppo in alcuni paesi non lo fanno. Usano la carta, grattano, grattano, e poi gettano, gettano, fino a quando l'ultimo rettangolino bianco che hanno utilizzato non presenta più le classiche tracce a frenata marroni. Purtroppo alle volte hanno dovuto grattare talmente tanto che alla scomparsa dei residui di merda si è accompagnata l'apparizione sulla carta del rosso del sangue. La cute nella zona del corpo interessata all'operazione di levigatura è infatti piuttosto delicata.

A volte però l'assenza del bidè non significa necessariamente che in quel posto non ci si lavi il sedere prima di alzarsi dal cesso. Ecco appunto, sottolineo il prima. In Italia infatti per lavarci dobbiamo necessariamente alzarci, fare un paio di passi, girarci e sederci di nuovo, su una superficie di ceramica tra l'altro, che non essendo protetta dalla tavoletta di plastica in inverno può diventare fastidiosamente fredda. Il bidè in effetti non è necessariamente la soluzione migliore al problema del sedere smerdato.
Oltre alle difficoltà collegate alla manovra a cui accennavo poco fa (a me tra l'altro non va molto a genio cambiare posizione quando le chiappe sono ancora imbrattate), il bidè presenta anche altri impicci: è pur sempre un blocco di ceramica in più nello spazio già angusto del bagno, con le sue tubature, i rubinetti e i sistemi di scarico. In termini di costi e di spazio occupato non si tratta di un'ottima idea. Visitando paesi e utilizzando i loro bagni mi è capitato di imbattermi in sistemi che, magari non subito, ma dopo un po' di tempo, mi hanno convinto.

Nel S.E. asiatico - in Thailandia per esempio - utilizzano quello che io chiamo lo spruzzino. Un tubo di plastica o metallo snodabile con una pistoletta collegata all'estremità libera, sistemato sulla parete a ridosso del water. Uno non deve nemmeno alzarsi, impugna la pistoletta, sceglie la direzione del flusso che più gli aggrada e preme il grilletto. Fatto. Se il getto è troppo debole o troppo forte si può regolarne la portata agendo sul rubinetto collegato alla parete. Eccone uno qui sotto:

Lo spruzzino thailandese, versione delux
In Malesia ho trovato un sistema simile a quello thailandese, ma senza pistoletta. Si prende la mira con l'estremità libera del tubo e si apre il rubinetto oppure si preme un pulsante, a seconda dei casi. Non male, anche se personalmente preferisco la pistola. Forse dipende anche un po' dai sogni che ognuno covava da bambino: da grande ti sarebbe piaciuto diventare un cowboy (pistola) o un pompiere (tubo)? Comunque sia, ecco la relativa foto:

Il tubo malesiano, versione normale
Questi sistemi vengono distribuiti in versione economica (plasticaccia zigrinata) o di lusso (parti cromate e dal design elegante).

Sempre in Asia, in alcune stamberghe economiche mi è capitato di trovare bagni in cui doccia, lavandino e water erano stipati in ambienti molto piccoli, alle volte persino allineati lungo un asse verticale all'interno di uno spazio di un metro quadrato (è il caso delle famigerate Chungking e Mirador Mansion a Hong Kong). In posti così può essere che vi tocchi utilizzare la doccia snodabile quando siete ancora seduti sulla tazza. Questo sistema, per quanto improvvisato, offre comunque la possibilità di regolare la temperatura dell'acqua.

Sempre in Malesia, presso l'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur (KLIA), dopo aver fatto la pipì, mentre stavo per uscire ho letto questo cartello incollato alla porta:

Per piacere utilizzate il bidè incorporato per lavarvi (il culo)
mi sono quindi voltato e ho notato il bidè incorporato in questione, che avevo erroneamente scambiato per un componente del sistema di scolo. Eccolo, lo si aziona con la manopola sul lato della tazza, che a volte è sostituita da un pulsante:

Il bidè incorporato nei cessi del KLIA
Ricordo di aver utilizzato un sistema simile anche in Argentina, ai tempi in cui abitavo a Buenos Aires. Una volta organizzammo una festa a casa. Quando tutti se ne furono andati io e D, il mio coinquilino di Madrid, notammo una chiazza gocciolante sul soffitto. Uno degli invitati, probabilmente ubriaco, aveva azionato il bidè quando non ci stava seduto sopra. Il getto era talmente forte da aver raggiunto quel lontano bersaglio. Dovrebbe essere in grado di eliminare in pochi secondi anche le incrostazioni più tignose, quelle da cui il vostro culo proprio non si vuole separare.

Il luogo dalle soluzioni più sorprendenti però, come spesso accade, è il Giappone. Solo lì potevano pensare di installare la tavoletta computerizzata. E' questo un sistema commercializzato dalle note case nipponiche che producono elettrodomestici, sistemi idrosanitari e impianti di aria condizionata. Si tratta di una tavoletta da cesso in plastica, con una centralina dotata di tastiera. Eccone qui una (le vecchie foto del Giappone purtroppo non le trovo, questa l'ho scattata al centro commerciale Terminal 21 di Bangkok, in Thailandia, un sito giapponesizzato):

La tavoletta da cesso computerizzata
Utilizzando detta tavoletta è possibile azionare:
1) una resistenza elettrica che riscalda la superficie in plastica.
2) due getti d'acqua: uno unisex e l'altro per signora.
3) un regolatore della temperatura della suddetta acqua.
4) un getto d'aria calda per asciugare la pelle bagnata.
5) un aspiratore d'aria per eliminare i cattivi odori.

Un primo piano dei comandi
Non si tratta nemmeno di un ritrovato dell'ultima ora. Io le vidi per la prima volta a Tokyo nel 2002, e già non si trattava di una novità.

Fate attenzione quindi: se in un paese straniero non trovate il classico bidè per lavarvi il culo e avete la tentazione di abbandonarvi a uno sfogo orgoglioso, presuntuoso e neocolonialmente snob, accusando gli abitanti di cattive abitudini igieniche, datevi prima un'occhiata attorno. Potreste essere sorpresi da sistemi persino più funzionali di quello a cui siete abituati.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti Fabio quando parli di merda sei veramente divertente...secondo me hai del sangue livornese.

Fabio ha detto...

Divertenti quei livornesi, è un bel complimento...

Elisabetta ha detto...

Così, per informazione, in Iran lo spruzzino è come quello malese: senza pistola. Io comunque li trovo scomodi entrambi, perchè quando sono a casa o in hotel uso anche il detergente per l'igiene intima, e ho sempre qualche difficoltà a destreggiarmi tra sapone in una mano, tenere alzata la maglia con l'altra, e con una ipotetica terza mano aprire lo spruzzino. Il risultato di solito è disastroso: forse dovrei spogliarmi tutta prima di dar sfogo alle funzioni corporali... Comunque, in Cambogia ci si lava con l'acqua attinta da un catino con un mestolo di plastica. Non essendoci la carta, mi sono sempre chiesta come si asciughino i cambogiani dopo il lavaggio. Non ho ancora risolto il mistero.

Fabio ha detto...

Ah beh certo...quello era il metodo utilizzato in tutto il sud est asiatico fino a qualche anno fa. Anche per farsi la doccia!
Sì sì...la maglia la dovresti togliere per andare in bagno

Elisabetta ha detto...

In Cambogia sono ancora molto indietro con la toilet-tecnologia. Infatti, quando andai a un matrimonio di due giorni nella campagna cambogiana, la sera mi toccò farmi la doccia con mestolo e immenso raccoglitore d'acqua (piovana). E' stata un'esperienza interessante, soprattutto perchè il bagno all'aperto era sistemato di fianco al porcile

Fabio ha detto...

Sì sì, è capitato anche a me, in Cambogia ma anche in Laos, sui cui monti in inverno fa anche freddino. Allora viene fatta bollire dell'acqua che viene poi miscelata con quella fredda per ottenere la temperatura desiderata...

kestress ha detto...

quando son stata in Giappone e mi son trovata seduta su quei cosi ho pensato due cose
1 ' e adesso'? con un certo sgomento
2 'cazzo. son seduta sull'enterprise e fuori di qui c'è un mondo sconosciuto'

Fabio ha detto...

In effetti all'inizio è un po' inquietante, poi però cominci davvero ad avere la sensazione di essere il pilota di un'astronave...

Anonimo ha detto...

Qualcuno spieghi queste cose agli svizzeri. :(
Conosco uno svizzero che di nick ha Giambo che non ne vuole proprio sapere... :((