Il croupier ha un mazzo di banconote ordinate per valore in mano, sembra il bigliettaio di una corriera popolare laotiana. Ci sono delle specie di fiches in una cesta accanto a lui, ma tutti i giocatori sembrano utilizzare le banconote. Quella che nella roulette è una ruota girevole qui è una matrice fissa di quadrati colorati, ognuno di una tinta diversa e con una scanalatura tonda al centro. I bordi del banco sono coperti con piastrelle di colori diversi, corrispondenti a quelli dei quadrati. C'è una recinzione a circa mezzo metro dalla struttura: i giocatori ci stanno appoggiati e fanno le loro puntate gettando delle banconote sulle piastrelle colorate.
Il croupier e i suoi assistenti si muovono nel corridoio tra il banco e la recinzione. Poi tre persone qualsiasi prendono in mano dei palloni, simili a quelli da basket ma più piccoli, e li gettano sul piano centrale. Le palle rimbalzano sulle pareti, si scontrano, ruotano e infine si fermano sulle scanalature dei quadrati. Chi ha puntato sui colori giusti vince. Il croupier passa a raccogliere prima tutto il denaro non vinto, che va al banco, e poi premia i vincitori. Una, due o tre volte la posta a seconda di quante palle sono cadute nel colore puntato o anche mezza se i giocatori avevano puntato a cavallo tra due colori. Le puntate sono basse, ma considerando il fatto che questa è gente semplice, in canottiera e ciabatte, credo che alcuni si giochino fette consistenti del loro stipendio quotidiano.
Comunque si tratta di un gioco molto onesto: a differenza della roulette, dove c'è una sola pallina e ben trentasette numeri, qui ci sono tre palloni e soltanto sei colori. E' un po' come giocare sempre sul rosso o nero, o sui numeri pari e dispari, senza la scheggia impazzita dello zero. Si tratta di somme ridotte, è vero, ma le probabilità di vincere sono abbastanza buone.
Ecco altre foto del casinò:
L'elegante croupier |
Una roulette chiusa |
Il crocchio |
Il casinò di giorno, con uno squatter di bonus |
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