Il segnale del km 0, nei pressi del Monumento alla Democrazia |
Secondo me si tratta soltanto di una flebile illusione. Pochi stranieri si trovano in una posizione più incerta di quelli che vivono in Thailandia. Osservati con ostilità da una porzione rilevante della popolazione (non crederete davvero che tutti quei sorrisi siano manifestazioni di allegria?), con visti e status precari, eterni ospiti non del tutto graditi di una società che mantiene barriere ben marcate tra sé e quelli che chiama, alle volte con una punta di disprezzo, farang, ovvero francesi. Ci sono decine di diritti concessi da ogni paese occidentale persino agli immigrati più indesiderati a cui nemmeno lo straniero più ricco, colto e astuto si può sognare di aspirare da queste parti. Come potrebbe una nazione così orgogliosa e permalosa svelarsi tanto facilmente a una cozzaglia di presuntuosi fanfaroni di quel tipo?
Ascoltarli per più di due minuti (il tempo sufficiente a inquadrarli) può diventare una vera tortura. Mentre ti martellano con i loro bla-bla-bla sul paese, la sua cultura, le sfumature sociali, la storia e la religione. Dopo tanti anni della stessa solfa non si sono ancora stancati di provare a sorprenderti con quei quattro concetti triti sul buddismo, le interpretazioni da Lonely Planet dei sorrisi siamesi, le solite frasette thai che conoscono cani e porci ma di cui solo loro sanno svelarci i risvolti più...shhh...emblematici.
Ma lasciate perdere. Se non credete a questo povero sfigato fidatevi almeno di Socrate, che sapendo di non sapere e ammettendolo in pubblico si impose come l'uomo più saggio dei suoi tempi. Voi, così come me, avete capito poco più di una mazza a proposito di Bangkok, della Thailandia, dell'Estremo Oriente e dei popoli asiatici in genere. E d'altra parte anche loro hanno capito poco di voi. Con un'unica differenza: non hanno alcun interesse a farlo.
Prima ve ne rendete conto e vi mettete il cuore in pace e prima riuscirete finalmente a passeggiare per le strade di questa città intrigante, oscena, vivace e intossicante a cuor leggero, liberi da complessi di accettazione e ansie da prestazione, godendovi quel che il posto ha da offrire (ed è tanta roba) senza rincorrere futili, noiose, insoddisfabili ambizioni da illusi.
PS Per fortuna di italiani così non ne ho ancora incontrati...ma forse sono stato solo fortunato.
Prima ve ne rendete conto e vi mettete il cuore in pace e prima riuscirete finalmente a passeggiare per le strade di questa città intrigante, oscena, vivace e intossicante a cuor leggero, liberi da complessi di accettazione e ansie da prestazione, godendovi quel che il posto ha da offrire (ed è tanta roba) senza rincorrere futili, noiose, insoddisfabili ambizioni da illusi.
PS Per fortuna di italiani così non ne ho ancora incontrati...ma forse sono stato solo fortunato.
6 commenti:
hahahahaha...l'ho letto tutto d'un fiato! (e non aggiungo altro)
Eh Andrea...sospetto che tu ne abbia incontrati un po' di tipi così...
Fabio, per lavoro spesso mi sento chiedere cose per cui DEVO rispondere con banalità a domande su Thailandia e tailandesi ma nel privato mi rendo conto che nonostante gli sforzi che possa fare sarò sempre un ospite appena arrivato. :D
Certo Andrea, capisco. Per quanto mi riguarda, anche quando, magari ingannandomi, ho la sensazione di aver compreso un tratto della societa' o della cultura del paese, penso sia proprio meglio non abbassare la guardia e far come se fossi appena arrivato. Si vive il posto come dei bambini al negozio di giocattoli, e' tutto piu' interessante, divertente, stimolante...
...ma ti riferisci a me e al mio amico??
Solo perché amiamo il buddismo e camminiamo scalzi non vuol dire che siamo degli snob o radical chic come tu ci descrivi. Noi la Thailandia e l'Asia tutta l'abbiamo studiata, ammirata ed è divenuta parte di noi.
...segaiolo!
Certo anonimo, magari a te e al tuo amico anonimo 2 interessa anche questo: http://www.fabiopulito.com/2013/02/ce-una-chiave-puzzolente-attaccata-alle.html
Saluti, anzi...peace!
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