La sua bimba può anche arrostire all'inferno, a patto che la sua pelle da principessina rimanga riparata dai raggi del sole... |
E allora eccole lì le stronzette che traballano sui tacchi sotto i colpi di Eolo, con l'ombrello chiuso nella borsetta, o accartocciato dalla prima folata che le ha investite dopo che hanno tentato di aprirlo. Gruppi di ex-contadini, ora operai nei cantieri di città, osservano confucianamente senza tradire emozioni, mentre si asciugano il sudore, la pelle del collo carbonizzata e abrasa da sole, sfregamenti e polveri. Io, che sono invece un occidentale sguaiato e sfrontato, osservo e sghignazzo.
"...tutte tradizioni da salvaguardare, tratti del costume che ci raccontano la storia e la cultura di un posto..." ama dire chi ha sempre paura di offendere qualcuno, anche semplicemente affermando l'ovvio.
Saranno anche tradizioni, ma tutte da salvare? Sembra la tipica espressione vuota di chi bada all'effetto politicamente corretto delle parole che usa dimenticando che quelle povere parole hanno anche un significato. Quasi tutte, forse. Questa per esempio - evitare gli effetti del sole non per motivi di salute ma perché altrimenti la pelle diventa scura come quella di un contadino e poi la gente pensa che sei una povera buzzurra, che non hai i soldi per permetterti un corso di laurea e un pedante lavoro in un ufficio, una limousine coi vetri scuri, ecc. - è soltanto una boiata. Prima la cancellano dalla lista delle tradizioni autorizzate dal politburo e meglio è.
Speriamo che la spazzi via il leggendario vento di Suzhou.
Se poi ci si mettono pure le signore cresciutelle... |
Piccola piccola, da sola in mezzo al ponte, ma col parasole... |
Alla fermata dell'autobus |
Stessa cosa per le unghie lunghe degli uomini (e non solo del mignolo), o sbaglio? Unghie maschili così affilate le ho viste solo in Cambogia. In Thailandia non ci ho fatto caso.
RispondiEliminaElisabetta: io credo di averle viste un po' in tutto l'estremo oriente...
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