La metro di Mosca è un'opera d'arte |
Sarà. A me sembra però che la massa plastica della gente che intasa i colli di bottiglia agli imbocchi delle scale mobili - un elemento per niente discreto, anzi continuo, omogeneo, quasi liquido - ti trasmetta sicurezza, fiducia, calore umano oltre che fisico, soprattutto quando stai incuneato tra la panza molle di un beone e il culo prominente di una stangona moscovita.
Poi ti ricordi che anni fa un gruppo di invasati ha spruzzato del gas nervino nella metro di Tokyo, causando una strage, e che in casi come quello più folta è la massa e più alto è il numero delle vittime, e ti viene da dare ragione all'artista, non tanto per riassestare le lancette del tuo orologio personale quanto per salvare il tuo prezioso culo.
Ma resta il fatto che abbandonare il capezzolo di quella tetta gigante, sensuale e ondulante, anche se causa di sconvolgimenti temporali, non è per niente facile.
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