Non mi è mai servito un motivo per convincermi a viaggiare. Sono in giro da anni, tanti anni, quasi ininterrottamente. Ci sono dei momenti però, momenti in cui scendo da un mezzo scassato ad un incrocio anonimo, circondato da edifici fatti di calcestruzzo macchiato, vetri offuscati, metallo arrugginito e tele plastificate stracciate, coi colori antichi sbiaditi dalle mazzate quotidiane del sole tropicale. Scendo dal mezzo dicevo, mi volto, vedo qualcosa di insolito, buffo, sorprendente e dico cazzo, ne valeva la pena portarmi sulle spalle zaini, vestiti, apparecchi elettronici, chitarre che non so nemmeno suonare per affacciarmi su questo buco del culo del mondo e godermi lo spettacolo che si dipana davanti a me. Ne valeva la pena.
Ecco, oggi sono fermo ad uno di quegli incroci, nel centro di Bacolod, una città situata nell'isola di Negros, nel cuore dell'arcipelago delle Filippine, e sto guardando a bocca aperta la prestazione di un vigile urbano che dirige il traffico alternando il moon walk di Michael Jackson, le sculettate di Tony Manero e le piroette di Nureyev. Uno spasso. Una situazione di cui solo io sembro cogliere l'angolazione surreale.
Ho girato dei video, eccoli: