Incontro vegetariani, vegani e crudisti vari che ironizzano, o addirittura spargono acredine, sulle mie abitudini alimentari, piuttosto tradizionali, onnivore e quindi (anche) carnivore.
Sbalordito e un po' scosso rifletto, e penso che in effetti non hanno poi tutti i torti. Il concetto di “tradizionale” è infatti relativo. Ai tempi in cui mio nonno era un ragazzino, la gente nei paesini degli Appennini si svegliava quando fuori era ancora buio, partiva con l'asino o le pecore e andava in campagna. A metà giornata, quando la fame stritolava lo stomaco, i nostri avi tiravano fuori il pezzo di pane secco dalla saccoccia, sradicavano una carota da terra, la pulivano col coltello a serramanico e sgranocchiavano lentamente il loro pasto vegano e crudista, seduti con la schiena appoggiata al tronco di un albero bello frondoso. Per dessert masticavano una mela rinsecchita colta strada facendo. Essendo in gran parte frutta e verdura selvatica molto probabilmente si trattava pure di alimenti bio.
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
mercoledì 3 dicembre 2014
venerdì 28 novembre 2014
Padovani, i globalizzati de noantri
Una quindicina di anni fa, a Padova, quando dicevo di aver provato il sashimi parecchia gente cominciava a sbeffeggiarmi, mimando vomitate, attacchi di tosse e dolori di stomaco, e mi dava dell'incosciente per aver mangiato pesce crudo. Oggi gli stessi saggi si incontrano in Piazza dei Signori (ah, l'ironia del nome...) e si salutano mormorando konnichiwa e konbanwa, con le braccia aderenti ai fianchi e l'accenno di un inchino, prima di buttarsi in una conversazione stereotipata che comincia sempre con: “Guarda, ieri ho mangiato un sushi che non ti dico...”. Sono gli stessi padovani della globalizzazione de noantri, quelli in onore dei quali le osterie del centro sono state sostituite dai wine bar, i geni che hanno preferito lasciare che si chiudesse Mirco Buso per aprire una trattoria toscana DOC, fallita miseramente nel giro di qualche mese.
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lunedì 17 novembre 2014
L'eroe che non ti aspetti, con foto - Pristina, Kosovo
Eroe nazionale |
Segue rassegna fotografica.
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Prishtina
giovedì 13 novembre 2014
La città e il suo plastico sono la stessa cosa, con foto - Skopje, Macedonia
Nel 1963 Skopje fu quasi totalmente rasa al suolo da un forte terremoto. Col tempo il centro è stato ricostruito. Dal punto di vista architettonico-urbanistico non ci sono andati molto per il sottile. Il colpo d'occhio, specialmente dall'alto, è piuttosto deprimente. Tra i palazzoni di epoca titina si annidano capannoni, fabbrichette, cantieri e autorimesse, tutta roba che starebbe meglio in periferia, o addirittura in provincia. Ultimamente, con l'intento di abbellire la città, i macedoni stanno riproducendo alcune delle strutture che occupavano gli spazi del centro secoli fa, per lo meno nella loro immaginazione.
martedì 11 novembre 2014
L'etichetta, con foto - Belgrado, Serbia
Il vecchio edificio della TV, distrutto dai bombardamenti |
La differenza tra Bosnia e Serbia è marcata. Appena passato il confine spariscono le abitazioni malmesse, diminuiscono le fattorie, le strade di raddrizzano e si intensificano le attività industriali e commerciali. Sembra la pianura padana. Magari quella dei primi anni novanta.
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Belgrade, Serbia
venerdì 7 novembre 2014
Entrata in Bosnia col treno/2: la gente
Se ne fuma due al giorno... |
Continua da qui.
Anche l'atteggiamento delle persone è diverso. Negli altri paesi la gente si faceva i fatti suoi, in modo dignitoso e un po' freddino. Se venivi presentato o chiedevi un'informazione ti rispondevano cordialmente, in un inglese impeccabile. Qui cercano il contatto umano, ti fanno una domanda e, quando scoprono che non sai la loro lingua, se non parlano l'inglese si zittiscono educatamente, ma continuano a sorriderti se incrociano il tuo sguardo. Se invece conoscono almeno qualche parola si buttano nella conversazione, amichevolmente, senza imbarazzo, parlando del più e del meno.
mercoledì 5 novembre 2014
Entrata in Bosnia col treno/1: l'atmosfera, con foto
Convogli sgangherati |
Bosnia, dicevo. Finalmente si vede un po' di lerciume, sgretolamento, trasandatezza. Il disordine tipico dei posti poveri o colpiti da recenti disgrazie. Si è dissipata quell'aria da paesaggio alpino austriaco che aleggiava in Croazia e ancor più in Slovenia. Non è il sud est asiatico ma siamo sulla buona strada. Finalmente non sono io il più pezzente in circolazione.
martedì 4 novembre 2014
Molto più di tre lettere iniziali - Zagabria, Croazia
Via verso la Bosnia - stazione di Zagabria |
Il tempo stringe, la temperatura si abbassa, cresce la voglia di Balcani profondi. Bisogna fare delle scelte: lasciar perdere il resto della Croazia, bella sì, ma troppo Unioneuropeggiante, e Belgrado, dal sapor di capitale di impero smembrato. Si tira dritto verso Bosnia, Montenegro, Kosovo, Macedonia e Albania, posti con il piede ancora in aria, sollevato dalla melma della guerra fredda ma non ancora infilato nella pantofola sintetica della globalizzazione.
Dimenticare in fretta i comodi convogli stile Deutsche Bahn e i caffè viennesi. Saranno salsicce oleose, catorci cigolanti e mulattiere dissestate.
Emorroidi ed emozioni hanno in comune molto più di quelle tre semplici lettere iniziali.
Dimenticare in fretta i comodi convogli stile Deutsche Bahn e i caffè viennesi. Saranno salsicce oleose, catorci cigolanti e mulattiere dissestate.
Emorroidi ed emozioni hanno in comune molto più di quelle tre semplici lettere iniziali.
martedì 28 ottobre 2014
La cricca degli spacciatori delle piazze è davvero IR-RI-TAN-TE! - Padova
Remember dear cute Heidi? She has broken bad... Autore anonimo, su un muro di Padova |
Una volta erano pochi, una decina forse. Ora ce ne sono a dozzine. Presidiano varie zone del centro storico e hanno delle staffette che tengono i gruppi in collegamento costante. Qualcuno ha chiesto qualcosa che alla Gran Guardia non hanno: parte un ragazzino in bicicletta e va a ordinare la fornitura in Piazza Capitaniato o al Duomo. C'è qualche problema con un'altra banda o dei clienti piantagrane: un altro sbarbatello va a chiamare i rinforzi. Delle autorità, sempre mansuete nei loro confronti ma prontissime a intervenire se un ubriacone schiamazza davanti a un bar, non devono preoccuparsi troppo.
Quando passeggiando entri nel loro raggio d'azione captano d'istinto qualche grezzo segnale e lo usano per classificarti: se rientri nella categoria dei potenziali clienti ti fanno seguire da un galoppino in bicicletta, che ti approccia con fare furtivo, se invece hai l'aria ostile, vagamente disgustata o anche un po' troppo innocua, ti squadrano strafottenti, persino minacciosi, come i membri delle bande newyorkesi del film "I guerrieri della notte".
Sono una presenza ingombrante, imbarazzante e irritante inserita proprio nel cuore della città. Con sguardi intimidatori affrontano i cittadini per proteggere il loro territorio, come dei cani randagi. Un senso del possesso giustificato da una permanenza in città, magari pure clandestina, di qualche mese soltanto.
Adottando tecniche di marketing aggressive cercano di circuirti se credono di poterti rifilare qualcosa: mormorano: "Va tutto bene?", sottovoce, quando ti si avvicinano da dietro, di soppiatto, in una vietta scarsamente illuminata, o ti chiamano con dei versi odiosi, "mcccc mzzzz", gli stessi che si usano per attirare l'attenzione dei gatti.
E si danno persino delle arie da mercanti di merce rara, come se spacciassero Coca Cola in Corea del Nord o gran puttanoni in Arabia Saudita. Credono forse di essere originali? Davvero? Per aver importato in Italia...l'illegalità? Ha ha ha ha.
Si tratta di un problema che mette d'accordo praticamente tutti gli schieramenti politici, i quali trovano espedienti diversi per ottenere lo stesso obiettivo: non risolverlo.
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mercoledì 22 ottobre 2014
Il geniale riciclaggio dei piccioni - Padova
La reconquista |
Ma porca puttana! Devono aver pensato i piccioni. Che cazzo facevamo di male? Per caso avete installato un sistema che colpisce con scariche elettriche chi getta rifiuti a terra? O piazzato dei chiodi dove la fanno i cani? Quella è casa nostra e non avete alcun diritto a sfrattarci! Per questioni effimere di questo tipo poi...
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giovedì 2 ottobre 2014
Arriva il modello 7eleven - Padova
L'entrata del negozio |
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venerdì 26 settembre 2014
Apples and weed - Padova
Giovedì sera, manca poco a mezzanotte. Non c'è quasi nessuno in centro, per questo mi stupisco quando, entrando in Piazza delle Erbe, vedo un gruppo numeroso accalcato sotto i portici, davanti al centro TIM. Mi viene un sospetto, non esce in questi giorni il nuovo modello iPhone? Mi avvicino. Saranno una trentina, molti dei quali, a sorpresa, cinesi. Mi rivolgo a un italiano con la faccia simpatica, che sta poggiato pigramente a una colonna.
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martedì 9 settembre 2014
La prima pera
Hai voglia a dire che tu non ci cascherai mai, che non c'entri nulla con quei poveracci, i loro problemi, le loro debolezze, le loro tentazioni. Gira e rigira, ascolta e riascolta, pensa e ripensa, la curiosità ti rode il cervello e ti graffia lo stomaco, la voglia di provarci si fa irresistibile e trattenere la gamba, che sembra ormai un arto telecomandato, si fa impossibile, fino a quando, finalmente, si sposta, e tu muovi il grande, tragico passo. Eh già, ci sono cascato anch'io, alla fine mi sono sparato una pera. In realtà quelli del settore la chiamano peretta, ma si tratta di qualcosa che di diminuibile, credetemi, non ha proprio nulla. Potete vedere l'occorrente nella foto qui sotto, che ho scattato prima dell'iniezione. Comunque mi sento sollevato: ora so cosa si prova, e mi rasserena la consapevolezza che non lo farò mai più. L'esperienza, onestamente, mi ha fatto proprio cagare...
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Padua, Padua, Italy
lunedì 25 agosto 2014
Le impronte sulla carta stampata
Sono stato intervistato. Ancora una volta. A me non sembra di avere molto di originale da rispondere quando mi chiedono informazioni sul mio stile di vita o sulle ragioni che mi hanno spinto a prendere certe (non) decisioni, ma a quanto pare le storie di disperati, spiantati e svitati che si levano dalle palle per girovagare un po' confusi tra un tropico e l'altro interessano a qualcuno. Il fascino dell'esotico, o presunto tale.
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Padua, Padua, Italy
mercoledì 6 agosto 2014
La rivincita italiana parte da un cesso romagnolo - Cattolica
Istruzioni per l'uso |
Beh, durante un breve soggiorno a Cattolica, nel cuore della riviera romagnola, mi sono dovuto ricredere: anche da noi sono state ideate alternative fantasiose, poco ingombranti e convenienti. Date un'occhiata alle foto qui sotto o a quella in testa al post.
Location:
Cattolica Rimini, Italy
mercoledì 30 luglio 2014
Il costo della sicurezza - Cebu, Filippine
La teca con le armi bianche |
Location:
Mactan, Philippines
mercoledì 23 luglio 2014
I paladini della legge - Manila, Filippine
Sì, sì, certo, come no... |
Mi è spesso stato detto di stare attento. Occhio ai borseggiatori, ai rapinatori, ai truffatori, persino agli assassini. E io all'inizio, vittima di un po' di naturale paranoia, li ho assecondati. Poi, come spesso accade, ci si adatta alle condizioni al contorno, o almeno alla percezione e all'idea che ce ne facciamo. Dopo qualche settimana me ne sbattevo completamente, e passeggiavo allegramente in vicoli bui, di notte, da solo, a volte persino un po' brillo, di ritorno da una tarda cena o da un locale con la musica dal vivo. Camminavo lungo marciapiedi che la gente utilizza per dormire (per mancanza di un posto migliore in cui farlo), tra bambini scalzi con abiti sbrindellati, uomini alcolizzati, donne semi-distrutte da dieci gravidanze. Gente povera, alla canna del gas, a cui persino pochi centesimi di euro possono cambiare la giornata. Non mi è mai successo nulla. Niente, nothing, nada, zero totale. Spesso non mi degnavano di uno sguardo, altre volte mi osservavano curiosi. In alcune circostanze qualcuno mi ha salutato, sorriso, o magari allungato una mano per chiedere un po' di elemosina.
L'unica volta che sono finito nei pasticci chi mi ha estorto del denaro vestiva un'uniforme azzurra, profumata e stirata, portava distintivo e pistola in fondina e si muoveva a bordo di una scintillante auto giapponese. Sono stato derubato da tre poliziotti. Solo da loro. Proprio da loro: quelli che dovrebbero difendere la gente dal crimine sono gli unici che hanno personalmente contribuito a rovinare l'idea che mi ero fatto del paese e dei suoi abitanti.
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Manila, Philippines
venerdì 6 giugno 2014
Sud est asiatico: test dello schifo
Avete intenzione di partire per un viaggio avventuroso, divertente o rilassante nel sud est asiatico? Se non siete preparati a trovarvi davanti queste scene è meglio che cambiate programma e destinazione. Oh, magari l'asettica Singapore può andare, ecco, ma solo quella eh...
lunedì 2 giugno 2014
Angeli un par di palle - Angeles, Filippine
Se vi capita di sbarcare nella città di Angeles, provincia di Pampanga, isola di Luzon, Filippine, non vi fate ingannare dal nome. Anche se potreste pensare di essere arrivati in un girone del paradiso, si tratta in realtà di un ricettacolo di puttane. L'ho intuito quando, chiedendo il prezzo delle stanze negli hotel, mi rispondevano sistematicamente: 'Per una o tre ore, Sir?'
Angeli un par di palle...
Angeli un par di palle...
sabato 31 maggio 2014
Le prerogative di chi viaggia: vedere il proprio paese dall'esterno
Oltre a darti la possibilità di scoprire posti nuovi viaggiare ti permette anche di osservare il tuo paese da un punto di vista diverso, di elaborare riflessioni leggermente più neutrali e personali di quelle che riesci a produrre quando stai in mezzo al fracasso che rimbomba in patria, visto che a migliaia di chilometri dal raggio d'azione di RAI e Bar Sport di Grillo, Berlusconi e Renzi non gliene frega un cazzo a nessuno. A me è successo anche di recente, dopo le ultime elezioni.
giovedì 15 maggio 2014
Iceberg - Boracay, Filippine
Ho ordinato una pizza alle verdure. Ci hanno messo sopra l'insalata, la famigerata Iceberg, quella insipida che si usa anche nel Big Mac. Non ho nemmeno potuto protestare...tecnicamente avevano ragione. Se l'avessi fatto avrebbero potuto rimuovere la mozzarella.
mercoledì 14 maggio 2014
OOO SOOOOLEEE MIOOOO... - Boracay, Filippine
Come ogni giorno visito il sito del Corriere per un veloce aggiornamento sui fatti di casa. Tra le prime dieci notizie ci sono l'arresto dei dirigenti dell'Expo, quello di Scaiola e per concludere (forse, in fondo era solo mattina in Italia) quello del presidente della lega basket.
Chiudo il sito, mi metto una mano sul petto, l'altra sul pacco e, tra lo sbigottimento dei filippini, mi metto a urlare verso il tramonto: OOO SOOOOLEEE MIOOOO...
Chiudo il sito, mi metto una mano sul petto, l'altra sul pacco e, tra lo sbigottimento dei filippini, mi metto a urlare verso il tramonto: OOO SOOOOLEEE MIOOOO...
venerdì 9 maggio 2014
Selfaioli
Non è mica solo un problema degli adolescenti di oggi.
Quando ero travolto dalle mie tempeste ormonali e ovviamente nessuna me la dava anch'io da ragazzino mi sparavo un sacco di selfie.
Certo che con gli smartphone di oggi è tutta un'altra cosa...ehhh coi telefononi grigi della Sip sì che era dura!
Quando ero travolto dalle mie tempeste ormonali e ovviamente nessuna me la dava anch'io da ragazzino mi sparavo un sacco di selfie.
Certo che con gli smartphone di oggi è tutta un'altra cosa...ehhh coi telefononi grigi della Sip sì che era dura!
mercoledì 19 marzo 2014
Vigili urbani che danzano - Bacolod, Filippine
Non mi è mai servito un motivo per convincermi a viaggiare. Sono in giro da anni, tanti anni, quasi ininterrottamente. Ci sono dei momenti però, momenti in cui scendo da un mezzo scassato ad un incrocio anonimo, circondato da edifici fatti di calcestruzzo macchiato, vetri offuscati, metallo arrugginito e tele plastificate stracciate, coi colori antichi sbiaditi dalle mazzate quotidiane del sole tropicale. Scendo dal mezzo dicevo, mi volto, vedo qualcosa di insolito, buffo, sorprendente e dico cazzo, ne valeva la pena portarmi sulle spalle zaini, vestiti, apparecchi elettronici, chitarre che non so nemmeno suonare per affacciarmi su questo buco del culo del mondo e godermi lo spettacolo che si dipana davanti a me. Ne valeva la pena.
Ecco, oggi sono fermo ad uno di quegli incroci, nel centro di Bacolod, una città situata nell'isola di Negros, nel cuore dell'arcipelago delle Filippine, e sto guardando a bocca aperta la prestazione di un vigile urbano che dirige il traffico alternando il moon walk di Michael Jackson, le sculettate di Tony Manero e le piroette di Nureyev. Uno spasso. Una situazione di cui solo io sembro cogliere l'angolazione surreale.
Ho girato dei video, eccoli:
Ecco, oggi sono fermo ad uno di quegli incroci, nel centro di Bacolod, una città situata nell'isola di Negros, nel cuore dell'arcipelago delle Filippine, e sto guardando a bocca aperta la prestazione di un vigile urbano che dirige il traffico alternando il moon walk di Michael Jackson, le sculettate di Tony Manero e le piroette di Nureyev. Uno spasso. Una situazione di cui solo io sembro cogliere l'angolazione surreale.
Ho girato dei video, eccoli:
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Bacolod, Philippines
mercoledì 26 febbraio 2014
Segnali buffi/10
Spesso mi imbatto in segnali, cartelloni, scritte o etichette divertenti. Quando capita mi assicuro sempre di non andarmene senza una foto. Le propongo a rate anche qui.
Attenzione! - Koh Samui, Thailandia |
Allo scopo di servirvi meglio a tutte le transazioni viene applicata una tariffa di 60 yuan. Grazie, grazie...davvero gentili - Aeroporto Pudong a Shanghai, Cina |
Perché??? - Suzhou, Cina |
sabato 22 febbraio 2014
Simpaticoni - Boracay, Filippine
"Attenzione, caduta calcinacci" Oh noi vi abbiamo avvertito eh, ora sono fatti vostri! |
Fantastici questi filippini. D'altronde avevo già intuito qualcosa l'anno scorso qui.
martedì 11 febbraio 2014
Tramonti memorabili - Boracay, Filippine
Torno a Boracay dopo la visita dell'anno scorso. In pochi mesi sono già cambiate varie cose, ovviamente in peggio. Resta sempre un gran bel posto, certamente. Ma c'è più gente, più pacchetti organizzati, più offerte di attrazioni superficiali, meno controllo, più sporcizia, più rumore.
Circolano anche storie vagamente preoccupanti: grandi gruppi industriali che vogliono ingrandire l'aeroporto di Caticlan per riversare altri fiumi di turisti sull'isola, comprare terra ed erigere resort e complessi residenziali ovunque, e persino costruire un ponte dall'isola di Panay a qui.
Secondo me entro qualche anno si saranno sputtanati il giocattolo.
Una cosa comunque non riusciranno a rovinarla: i tramonti sulla spiaggia principale. Ne ho visti molti di incantevoli, sia in Asia che altrove, eppure questi, se osservati nella stagione e nella giornata giusta, sono davvero imbattibili.
La foto in alto è la mia preferita. Eccone altre qui sotto.
La foto in alto è la mia preferita. Eccone altre qui sotto.
Location:
Boracay Island, Philippines
lunedì 27 gennaio 2014
Le cose fatte col culo (segnali buffi al Terminal 21) - Bangkok, Thailandia
L'ultimo grande centro commerciale installato nel cuore di Bangkok si chiama Terminal 21. 21 dal nome del soi di Sukhumvit che gli sta accanto e Terminal perché il tema del complesso è quello degli scali aeroportuali: Londra, Roma, Parigi, Tokyo, San Francisco, Istanbul...
L'idea non è malvagia e la struttura deve essere costata molto. Lo si vede dai dettagli dell'arredamento, delle decorazioni e persino dai bagni, dove sono stati installati i fantastici cessi computerizzati giapponesi.
Sono rimasto quindi molto sorpreso quando al piano dedicato a Roma ho scoperto alcune cialtronate su quelle che dovrebbero rappresentare delle indicazioni stradali.
Insomma, hanno fatto una Sacher torte deliziosa...e poi hanno deciso di glassarla con la cacca.
Ecco le foto:
L'idea non è malvagia e la struttura deve essere costata molto. Lo si vede dai dettagli dell'arredamento, delle decorazioni e persino dai bagni, dove sono stati installati i fantastici cessi computerizzati giapponesi.
Sono rimasto quindi molto sorpreso quando al piano dedicato a Roma ho scoperto alcune cialtronate su quelle che dovrebbero rappresentare delle indicazioni stradali.
Insomma, hanno fatto una Sacher torte deliziosa...e poi hanno deciso di glassarla con la cacca.
Ecco le foto:
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Location:
Bangkok, Thailand
venerdì 17 gennaio 2014
Shutdown Bangkok, restart Thailand
Sono stato a Bangkok durante le manifestazioni di protesta. Sia quando i dimostranti erano accampati nella zona del Monumento alla Democrazia, in attesa, sia quando hanno deciso di marciare verso il centro per bloccare gli incroci principali e paralizzare la città. All'operazione hanno dato un nome hi-tech: shutdown Bangkok. Lo slogan completo in realtà è Shutdown Bangkok, restart Thailand. Niente male come gioco di parole, credo ci sia lo zampino di qualche agenzia di marketing.
Ho scattato varie foto, in zone e momenti diversi.
Quelle scattate prima dello shutdown:
Ho scattato varie foto, in zone e momenti diversi.
Quelle scattate prima dello shutdown:
Saltellare sulle facce dei nemici politici (Monumento alla democrazia) |
Notte prima della rivoluzione (Monumento alla democrazia) |
Countodown to shutdown (Monumento alla democrazia) |
mercoledì 1 gennaio 2014
Giustizia sommaria - Bangkok, Thailandia
Il 2013 sfumava via indifferente e io mi ritrovavo impietrito a osservare una banda di giustizieri che linciava un tizio in pubblico, dopo averlo pescato a rubare una maglietta, o qualcosa del genere. Mentre era steso a terra, privo di sensi, forse già morto, qualcuno gli si è avvicinato e gli ha pestato il cranio sull'asfalto col tallone un altro paio di volte. Alzando bene il ginocchio e mettendoci tutta la forza che aveva. La testa traballava sul suolo in maniera peculiare, come una noce di cocco presa a colpi di machete. Sono quindi arrivati due poliziotti, gli hanno controllato il polso, non ci hanno capito un granché, lo hanno ammanettato e l'hanno portato via. Sì, proprio così, lo hanno ammanettato: in fin dei conti un ladro resta pur sempre un ladro, anche se può sembrare defunto. I giustizieri invece si sono allontanati con fierezza. Ovviamente impuniti.
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Bangkok, Thailand
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