Questo è l'ennesimo esempio di un errore che si tende a commettere spesso: dare troppa importanza all'opinione di un personaggio che ha ottenuto la fama grazie al talento in una disciplina specifica (che non coincide necessariamente con quella dell'opinionista). L'errore, ovviamente, è imputabile anche al personaggio in questione, che si fida troppo della propria opinione.
In genere si tende ad ingigantire il peso delle parole dei personaggi famosi. Famosi per eccellere in un campo preciso. Diamo gran risonanza a quel che dichiara una stella del rock, uno scultore, un romanziere, uno scienziato. Persino al pensiero di un calciatore.
Cerchiamo di utilizzare il buon senso e la statistica.
Qual è la percentuale della popolazione che eccelle in un campo? Bassetta, no? Intendo dire, quanti sono quelli che hanno una voce sublime, che scrivono con una prosa brillante, che pubblicano articoli di fisica in grado di stravolgere il campo della ricerca scientifica? Pochi, no? Quindi, quanti ce ne possono essere che oltre ad eccellere nel loro ambito sanno fare (bene) anche qualcos'altro? Meno, molti meno, ovviamente, la percentuale si avvicina allo zero. Basta che facciate un corso accelerato sulle probabilità delle combinazioni dei risultati al casinò per rendervene conto. A me di personaggi così ne vengono in mente pochi, anzi, così su due piedi, solo uno, Leonardo da Vinci, la storia della cui vita, tra l'altro, è avvolta da un velo di leggendaria imprecisione. Insomma, è come se ci aspettassimo che Newton avesse l'orecchio musicale di Beethoven o che Jobs sapesse scrivere come DeLillo. Difficile, se non impossibile, no?
Quindi, perché dare tutta questa importanza all'opinione sociologica di un fotografo? Ma anche...perché un fotografo deve mettersi a fare il sociologo? E soprattutto, perché le sue dichiarazioni devono avere questo rilievo?
Vabbè, vi lascio con questi quesiti. Io nel frattempo mi vado a fare una birretta, qui a Manila lo spritz purtroppo non lo servono.
Alla salute, Oliviero! Sarebbe carino se fossi qui a farmi una foto! Cioè l'unica cosa che sai fare veramente bene...
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
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2 commenti:
Ma forse manco quella!
(Riferito all'ultima frase.)
Cheers!
Ah sì, in effetti la battuta si fondava sulla reputazionedel personaggio, del cui lavoro conosco poco...
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