Sicuramente bisogna fare qualcosa per risolvere il problema dell'immigrazione clandestina, dei barconi che affondano, dei poveracci che annegano, del traffico brutale di esseri umani. Molto probabilmente si sarebbe già dovuto prendere qualche serio provvedimento in passato. Ed è comprensibile che la dimensione della tragedia tocchi la sensibilità della gente. Chi ha un po' di cuore non può che essere colpito dalle notizie e dalle immagini diffuse di recente. Non sono quindi giuste (non sempre almeno) le accuse di buonismo a chi esprime solidarietà o anche solo dispiacere e sgomento.
L'orda di flagellanti virtuali che ha tramortito il web a colpi di commenti penitenti è però sconcertante. Va bene, è vero: tra i vari motivi che hanno portato alla situazione attuale ci sono ANCHE il colonialismo, l'imperialismo, lo schiavismo e lo sfruttamento delle risorse in Africa e nelle altre aree in via di sviluppo. Non sono però le uniche ragioni, e non è detto nemmeno che siano quelle preponderanti.
Qualcuno saprebbe dire in che condizioni sarebbe il continente africano se la storia fosse andata in modo diverso? Io no, e non sono assolutamente sicuro che la situazione sarebbe tutta rose e fiori. Di sicuro quando le potenze occidentali hanno spalleggiato dei dittatori compiacenti si sono verificate gravi violazioni dei diritti umani. Ma quando hanno dato assistenza alle forze popolari e rivoluzionarie, o anche (e specialmente) quando si sono tenute in disparte, la situazione è spesso degenerata in conflitti tribali, guerre civili, massacri, perfino genocidi. La tratta degli schiavi c'è stata, è innegabile, perché c'era chi li comprava (in Europa, in Africa e altrove), ma anche, ed è innegabile pure questo, perché in Africa c'era chi li vendeva (così come succede adesso con il contrabbando dei migranti). Da decenni le risorse del territorio vengono sfruttate e vendute al miglior offerente da spietati faccendieri del posto (sottolineato, del posto), spesso con corollari di violenza, sofferenze e stenti.
Esprimete pure quindi il vostro comprensibilissimo orrore per le continue tragedie, ma quando è l'ora di puntare il dito rilassatevi un po', non siate così severi con voi stessi: USA, UE e Cina non sono gli unici responsabili. In alcuni casi non lo sono per nulla, o quasi. Anzi, spesso l'unico aiuto concreto, anche se non sempre sufficiente, viene proprio da lì. Questo non vuol certo dire che noi non c'entriamo nulla. Serve però per mettere un po' le cose nella giusta prospettiva. Ma soprattutto per tranquillizzare chi dalle nostre parti è troppo incline a dichiararsi colpevole: mettetevelo in testa, non è vero, non è tutta colpa vostra! Ora alzatevi dalla seggiola. Sentite che sulle vostre spalle grava già un peso minore? Bene, andatevi a fare una passeggiata e questa notte dormite sonni più tranquilli.
Se invece continuate a sentirvi schiacciati dal fardello della responsabilità più o meno diretta è meglio che usciate dal coro delle accuse vuote e muoviate piuttosto il culo per fare qualcosa di concreto. Basta poco, non c'è bisogno di partire con una missione umanitaria rischiando il sequestro di persona o peggio. La soluzione si trova probabilmente tra le piccole tappe della vostra routine quotidiana.
Limitarsi ad agitare le dita sulla tastiera per scrivere dei commenti struggenti e masochisti in Facebook o a spruzzare vernice sui muri per lasciare agli addetti del comune qualche slogan maldestro da cancellare non ha mai aiutato e mai aiuterà nessuno. Risulta anzi presto stucchevole e alla lunga irritante. Se proprio non dovete fare un cazzo per risolvere il problema è meglio che rimaniate in silenzio nel sicuro calduccio del gregge delle pecore che (a vostro giudizio) ne traggono vantaggio.
Sarà forse un po' più cinico, ma di sicuro anche molto meno ipocrita.
È ben detto Fabio, anche se sul colonialismo (storico e neo) non sono del tutto d'accordo. Però le considerazioni sono scevre da facile retorica e mettono una luce più 'sana" alle facili condivisioni
RispondiEliminaGrazie Viri. Non vorrei essere frainteso. Io lo so che il colonialismo ha fatto i suoi danni, e pure il neo-imperialismo. Se fosse stato per me in Iraq non ci avremmo mai messo piede, e nemmeno in Afghanistan (per ben due volte, considerando la prima invasione dell'URSS). Però non si possono scaricare le colpe di tutti i problemi di un posto su qualcuno che è venuto da fuori. Ci sono delle tendenze in quei luoghi, che periodicamente emergono e causano problemi, a prescindere dalla presenza o meno di questo o quell'invasore: guerre tribali, tensioni razziali e xenofobe, genocidi, pulizia etnica, scontri di carattere religioso. E' vero, tutto si può sempre ricondurre a qualche evento del passato, soprattutto quando c'è qualche capoccia del posto che ha bisogno di trovare scuse per schivare le proprie responsabilità. Ma non siamo di fronte a una saga di fumetti giapponesi, dove il male è venuto da una galassia lontana. E poi questa tendenza all'auto penitenza degli occidentali è pure un po' contraddittoria: a volte punta il dito contro le superpotenze accusandole di sostenere qualche tiranno compiacente. Poi a seguito della primavera araba e la conseguente avanzata dell'integralismo sembra pentirsi e punta il dito verso le stesse superpotenze per aver appoggiato (magari anche con un non-intervento) le forze popolari che hanno detronizzato i dittatori. Mah...molta foga e molta confusione, mi sembra.
RispondiEliminaVa beh, queste sono opinioni mie. Di sicuro c'è il fatto che esternare sempre accuse al sistema occidentale per poi continuare a vivere nella bambagia che quel sistema fornisce, senza cambiare il proprio stile di vita di una virgola, utilizzando l'iPhone e Facebook per esprimere il proprio "sdegno", mi sembra piuttosto ipocrita, ma soprattutto inutile.
Grazie ancora e ciao!