Il mio pensiero va a tutti coloro i quali, negli anni, mi hanno guardato con altezzosa e divertita superiorità quando sostenevo che paesi, popoli e società progrediscono, avanzano e prosperano grazie non ai movimenti di borsa ma all'invenzione di prodotti e servizi innovativi, all'ideazione di nuovi sistemi socio-politici e paradigmi culturali, alla ricerca scientifica, alla creazione artistica. E che questo, con le dovute proporzioni, vale anche per i singoli individui, quelli che qualcuno preferisce chiamare "risparmiatori", riducendoli a pedine sullo scacchiere della finanza mondiale.
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
mercoledì 23 settembre 2015
venerdì 11 settembre 2015
La ciliegina sulla cacca
La lagna brontolona sulle (cattive?) abitudini di noi italiani verte oggi su un argomento apparentemente più leggero dei precedenti, le cui implicazioni non sono però da sottovalutare.
Premetto che non vedo un gran premio nella sua interezza dal '56. Tuttavia, ogni volta che sento telecronisti o appassionati di F1 pronunciare Vettel con la F, Fettel, mi sembra di tornare ai tempi della scuola ed essere trafitto dallo stridio delle unghie di un compagno idiota che graffiano la lavagna.
E' il tipico esempio di smania per la spocchiosa puntigliosità a cui spesso gli italiani non riescono a resistere. Potrebbe essere scambiata per interesse per le lingue, per amore della precisione, per passione per la cultura generale, invece si tratta di una pulsione vanitosa e irritante che non trova alcun fondamento in una qualche competenza specifica. Infatti, dopo il cambio di consonante iniziale, il linguista da birra, divano e Sky TV non si chiede nemmeno se in tedesco la doppia t di Vettel vada pronunciata o meno. Chi se ne frega, l'importante è utilizzare la F al posto della V, come se si trattasse della parola d'ordine per essere ammessi ad un circolo di iniziati.
Premetto che non vedo un gran premio nella sua interezza dal '56. Tuttavia, ogni volta che sento telecronisti o appassionati di F1 pronunciare Vettel con la F, Fettel, mi sembra di tornare ai tempi della scuola ed essere trafitto dallo stridio delle unghie di un compagno idiota che graffiano la lavagna.
E' il tipico esempio di smania per la spocchiosa puntigliosità a cui spesso gli italiani non riescono a resistere. Potrebbe essere scambiata per interesse per le lingue, per amore della precisione, per passione per la cultura generale, invece si tratta di una pulsione vanitosa e irritante che non trova alcun fondamento in una qualche competenza specifica. Infatti, dopo il cambio di consonante iniziale, il linguista da birra, divano e Sky TV non si chiede nemmeno se in tedesco la doppia t di Vettel vada pronunciata o meno. Chi se ne frega, l'importante è utilizzare la F al posto della V, come se si trattasse della parola d'ordine per essere ammessi ad un circolo di iniziati.
martedì 8 settembre 2015
Italia vs Germania, la speciale normalità
Ed ecco che ci tocca ascoltarla di nuovo. L'incensazione lagnosa, patetica, tardiva e tendenziosa dell'esempio tedesco. Ma piantatela!
La Merkel non è un genio, il popolo tedesco non è sempre e comunque un modello inimitabile di organizzazione ed efficenza. Semplicemente da quelle parti fanno collettivamente quello che ogni individuo, anche italiano, preso singolarmente, fa nel suo piccolo ogni giorno. C'è un problema di ordine pratico: lo analizzi, lo scomponi per capirlo, lo osservi da varie angolazioni e cerchi quindi di farti venire in mente una buona soluzione. Quando credi di averla trovata, la applichi.
Noi italiani non manchiamo certo di intelligenza, creatività e astuzia. Siamo semplicemente ostacolati dal nostro atavico impulso alla caciara, alla vanità, all'orgoglio, all'immobilismo, allo scontro verbale, all'arrocco su posizioni pseudo-ideologiche totalmente fuori luogo. Dal presidente del consiglio di turno all'ubriacone d'osteria, tutti adepti e vittime del passatempo nazionale: la divisione in fazioni, il ridurre ogni questione, politica, economica o umanitaria che sia, a una sorta di Palio di Siena o di derby della Madonnina.
La Merkel non è un genio, il popolo tedesco non è sempre e comunque un modello inimitabile di organizzazione ed efficenza. Semplicemente da quelle parti fanno collettivamente quello che ogni individuo, anche italiano, preso singolarmente, fa nel suo piccolo ogni giorno. C'è un problema di ordine pratico: lo analizzi, lo scomponi per capirlo, lo osservi da varie angolazioni e cerchi quindi di farti venire in mente una buona soluzione. Quando credi di averla trovata, la applichi.
Noi italiani non manchiamo certo di intelligenza, creatività e astuzia. Siamo semplicemente ostacolati dal nostro atavico impulso alla caciara, alla vanità, all'orgoglio, all'immobilismo, allo scontro verbale, all'arrocco su posizioni pseudo-ideologiche totalmente fuori luogo. Dal presidente del consiglio di turno all'ubriacone d'osteria, tutti adepti e vittime del passatempo nazionale: la divisione in fazioni, il ridurre ogni questione, politica, economica o umanitaria che sia, a una sorta di Palio di Siena o di derby della Madonnina.
giovedì 3 settembre 2015
La fortuna di essere nati in Europa
Ho appena letto un interessante articolo sul Corriere che mi ha dato la possibilità di riflettere su tante cose osservate durante i miei viaggi in Asia. Ecco il link.
Quel che dice l'autore è tutto vero.
Quel che dice l'autore è tutto vero.
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