Sono al 7-Eleven, al frigorifero delle birre. Ci sono due ragazzi davanti a me: parlano spagnolo, dall'accento direi che sono argentini, o uruguaiani, più probabilmente argentini. Uno dei due sta accucciato e tasta varie bottiglie di birra, mentre l'altro gli tiene la porta aperta.
- Cazzo, sono tutte calde!
Si lamenta quello accucciato.
- Devi cercare tra quelle nel fondo!
Gli suggerisce l'amico.
Evidentemente non sono stati spesso in un 7-Eleven, altrimenti si sarebbero accorti che i frigoriferi, tramite un'apertura sul retro, danno su un magazzino interno e proprio da lì vengono riforniti, non da davanti. Le bottiglie più fredde devono stare quindi all'estremità aperta ai clienti, come è giusto che sia.
Decido quindi di aiutarli dandogli qualche consiglio. Ho bevuto un paio di birre ma sono convinto di avere ancora una buona capacità di giudizio: pur essendo inesperti mi sembrano dei ragazzi svegli, non è necessario utilizzare un gergo semplificato, posso passare direttamente ai dettagli tecnici. Dopo un paio di birre mi capita spesso di sentirmi così: parte di una comunità di essere umani tutti simili, simpatici, curiosi, aperti...e possibilmente laureati in discipline tecnico-scientifiche!
- Ragazzi, è inutile che cerchiate sul fondo: se le bottiglie più vicine alla porta sono calde lo saranno necessariamente anche le altre! I frigoriferi sono riforniti con un sistema di tipo FIFO, non con uno di tipo LIFO: le birre che avete davanti non sono rimaste all'interno meno a lungo delle altre, anzi, è più probabile il contrario!
Mi osservano in silenzio. Decido dunque ti tagliare la testa al toro, sintetizzando il concetto con una spiegazione inequivocabile.
- Insomma, le file di bottiglie non sono delle stack, bensì delle queue!
Forse la mia capacità di giudizio non è poi così buona: i due ragazzi mi guardano confusi, anzi, sembrano addirittura allibiti, persino irritati! Pigliano due bottiglie a caso e se ne vanno. Oltre a non ringraziarmi mi sembra che mi mandino pure a fare in culo!
C'è una sola spiegazione per una tale reazione: non fanno parte della mia comunità di persone brille tutte simili. Non sono curiosi, né simpatici o aperti, inoltre devono essere laureati in discipline umanistiche...
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
martedì 26 luglio 2016
(Dis)avventure da ingegneri - Bangkok, Thailandia
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Bangkok, Thailand
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4 commenti:
Sono laureato in lettere e non sono scobtroso ma se lo dici ancora ti spacco le gambe
Sono laureato in lettere e non sono scobtroso ma se lo dici ancora ti spacco le gambe
Ma la sequenza di mazzate sulle gambe che ti appresti a darmi è una queue o una stack?
Prima o poi qualcuno ti mazzolera’ per davvero. La tua spocchia non può rimanere impunita. Fifo, lifo..mona!
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